Il libro è parte di una serie dedicata ai disegni e ai plastici realizzati dagli studenti dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, nel laboratorio guidato da Zermani, rivolto al tema del paesaggio italiano, “luogo privilegiato di progetto e sperimentazione del rapporto tra antico e nuovo”.
Le immagini in bianco e nero, prive di titoli e spiegazioni e l’eloquentemente chiarissima e elementare geometria delle forme esprimono la volontà dei progettisti di concepire architetture e atmosfere in cui prevalga una mistica e intima tranquillità.
Il volume dedicato a Urbino riguarda il progetto di un luogo per i libri, una biblioteca. Zermani, citando Domenico Porzio, ricorda che il libro è il più stupefacente tra gli strumenti dell’uomo perché non è un’estensione del suo corpo, ma della sua memoria e della sua immaginazione; in più ritiene di affermare che esso contenga il paesaggio.
Altri volumi hanno riguardato, o riguarderanno: a Firenze, un nuovo spazio sacro alle porte della città; a Mantova, uno spazio scenico; a Parma, il progetto della Biblioteca del Romanico e, a Sovana, con il titolo “Modernità etrusca”, la rappresentazione dei caratteri di questo antico insediamento, noto per la splendida necropoli e per uno straordinario Duomo, fuori scala rispetto al resto del borgo collinare.
- Urbino
- Paolo Zermani
- Edizioni Diabasis (Parma), 2018
- Pp. 92, € 20