Il Manifesto di Assisi per un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica inquadra molto bene le sfide per i territori montani e le politiche per lo sviluppo locale.
Aderirvi come Uncem è naturale. Non c’è però «economia a misura d’uomo» se le imprese continuano a smobilitare le loro sedi dai territori, se le aree montane vedono andar via i player economici che preferiscono aree meno complesse.
Lo Stato deve intervenire dove le imprese private non riescono ad arrivare. I territori montani del Paese sono il cuore della green economy, dei beni comuni, della relazione con le aree urbane che li rende in continuo dialogo.
Sono i territori dell’innovazione anche nel dare risposte alle crisi economiche e sociali, montando, prima di altre aree, risposte che partono dalle comunitĂ . Senza comunione tra i singoli, senza comunitĂ , la spinta economica si esaurisce. In questa dimensione d’interazione tra aree interne e aree montane, sta la necessitĂ di attuare norme importanti, giĂ diventate legge, che restano sulla carta.
Come la legge sui piccoli Comuni, il Codice forestale, la legge sulla green economy, ma anche il testo unico del terzo settore. Articolati che tracciano il cammino che dobbiamo fare per stare nel futuro, con enti locali in stretto rapporto con le imprese. In questa dimensione di dialogo, scambio, formazione alla coesione, mi piace ricordare Chiara Lubich, nel centenario della nascita che ricorre in questi giorni, celebrato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Trento.
Perché questa grande figura del Novecento, prima fra molti, ha ribadito in una nuova teoria economica la necessità di dare un nuovo volto alle imprese e al loro rapporto con i territori.
La sua ereditĂ contagia anche chi lavora e si occupa di enti locali, non rivolti al passato, ma dinamici verso un nuovo tempo dove, come Assisi ha confermato, si vince in coerenza, coesione, concretezza secondo modi e stile dell’ecologia integrale spiegata da Papa Francesco».
di Marco Bussone, Presidente Uncem