Gli studenti fuori sede che sceglieranno gli atenei torinesi per la loro formazione presto potranno trovare ospitalità attraverso un portale che raccoglierà insieme tutta l’offerta disponibile: residenze universitarie, case dello studente e appartamenti privati. Proprio l’apertura all’utilizzo dei singoli appartamenti, peraltro la soluzione attualmente più diffusa tra i 20mila studenti provenienti da fuori Torino è la principale novità della delibera approvata questa mattina dalla giunta comunale che aggiorna le linee guida per la realizzazione della residenzialità universitaria. Accanto alle residenze universitarie (le cui caratteristiche sono definite dal decreto ministeriale n. 27 del 2011) e alle case dello studente sul modello del campus Sanpaolo di recente inaugurazione (per le quali viene specificata la qualità minima dei servizi che devono essere forniti) la delibera introduce infatti, come ulteriore tipologia, le abitazioni per gli studenti, ovvero strutture residenziali organizzate con singoli appartamenti autonomi. Un’ opzione che, da un lato, prevede costi di gestione inferiori, dal momento che si riferirebbero a pochi servizi comuni (eventuale locale lavanderia, portineria e pulizia delle parti comuni), dall’altro consente allo studente di accedere a tariffe più basse e di sperimentare un’autentica autonomia abitativa. Verranno definiti i dettagli di questa operazione entro la conclusione della consiliatura. Una decisione, quella presa oggi, che vedrà il comune di Torino assumersi il ruolo di facilitatore mettendo in contatto la domanda e l’offerta.