Si distinguono per la performance le macchine stradali con un export pari a 317milioni di euro e le gru a torre con 219 milioni. I due settori più rilevanti sono le macchine perforatrici che raggiungono nel 2015 un +8,4% e le macchine e gli impianti per produzione, trasporto e messa in opera del calcestruzzo mantengono un’andamento positivo.
La guida raggiunge un duplice scopo: informare il mercato e creare la consapevolezza che le macchine da piccola perforazione sono soggette a nuove norme. Le macchine immesse sul mercato prima del 13 febbraio 2015 non sono soggette all’utilizzo dei ripari.
I dati di Federcostruzioni e quelli di Ascomac, Ucomesa-Anima e Comamoter-Federunacoma riferiscono di una «attesa con fiducia» per il 2015. Nel rapporto «Osservatorio vendite macchine e impianti» si parla dell’avvio di una nuova fase per il ciclo edilizio.
L’edizione dei 50 anni del Saie ha un programma ambizioso: divenire luogo e momento cruciale per il rilancio dell’industria delle costruzioni. Come? Mettendo al centro dell’esposizione e del dibattito con professionisti, operatori e Governo le migliori soluzioni tecnologiche e le migliori strategie, anche politiche ed economiche, per affrontare le sfide dei nuovi modelli costruttivi a basso impatto ambientale, alta resistenza sismica, città intelligenti e salvaguardia del territorio.
Le analisi di Anima/Ucomesa sui dati Istat indicano che nel periodo gennaio/aprile 2013 l’export dell’intero comparto di macchinario per le costruzioni è calato in media dell’8,6% rispetto all’analogo periodo 2012. In calo l’export verso la Germania (-3,9%).
