Il decreto Scuola ha stabilito che fino al 31 dicembre 2020 siano i vertici di Comuni, Città metropolitane e Provincie ad accelerare i lavori di edilizia scolastica operando con poteri commissariali per garantire l’avvio del prossimo anno scolastico. Il Cnappc lo giudica un atto di grave immaturità politica e ne spiega la motivazione. Iniziando dal fatto che vengono ignorate le norme esistenti in materia di edilizia scolastica, gli architetti chiedono di semplificare il codice degli appalti e non di bypassarlo.