A Salerno si è conclusa la prima edizione del Master architettura/ambiente, organizzato dall’associazione no profit NewItalianBlood in collaborazione con Jobiz Formazione, al quale hanno partecipato, come docenti, alcune firme dell’architettura italiana.

Il master ha avuto le caratteristiche del laboratorio di idee da applicare in maniera concreta sul territorio per recuperare terreni o immobili confiscati alla criminalità, per riattivare spazi pubblici nella città di Salerno e far nascere nuovi edifici-simbolo, luoghi della cultura in zone periferiche o degradate.
Il master ha messo in relazione trenta giovani progettisti con le esigenze e le vocazioni del territorio, coinvolgendo direttamente gli attori interessati: aziende, enti pubblici, imprenditori, con la guida di venti tra i migliori architetti italiani della nuova generazione.
Sei mesi di confronto. In sei mesi sono nate proposte concrete di riuso, per la creazione di infrastrutture ecologiche e per l’accoglienza, tra cui un green hotel per il Giffoni Film Festival e un agriturismo nel Parco del Cilento. I progettisti hanno lavorato anche nella città di Salerno per la riattivazione di spazi pubblici e per la rigenerazione in chiave sostenibile di alcune zone periferiche. Ne sono un esempio i progetti di valorizzazione di beni immobili confiscati alla criminalità nei comuni di Casapesenna e di Villa Literno.

Protocollo d’intesa. Significativi anche i progetti per due comuni della provincia di Caserta, nati grazie alla collaborazione scientifica tra l’associazione Agrorinasce e Nib, siglata attraverso un protocollo d’intesa allo scopo di studiare e progettare iniziative innovative di riutilizzo per scopi sociali e produttivi di beni confiscati alla criminalità organizzata o di beni immobili abbandonati nella disponibilità dei comuni soci di Agrorinasce.
Nuovo centro di bioedilizia. Per questa collaborazione, Agrorinasce, d’intesa con i comuni di Villa Literno e Casapesenna, ha messo a disposizione due immobili di proprietà pubblica abbandonati ed oggetto di studio e di analisi di fattibilità economica. Si tratta di un immobile produttivo, ex-macello, localizzato nel comune di Villa Literno, e di un’area agricola confiscata al boss Vincenzo Zagaria, contigua al deposito confiscato sempre a Zagaria, e già destinato ad isola ecologica.
Riguardo al bene confiscato alla camorra, localizzato a Casapesenna, è stato elaborato un progetto per un centro di bioedilizia e di recupero di inerti, in modo che venga ulteriormente valorizzato il progetto comunale di realizzazione di un’isola ecologica. Per l’ex-macello si è pensato di realizzare un centro di co-working e piazza della cultura, con l’innesto di nuove funzioni per il lavoro, il tempo libero e la cultura.