Opera in Italia dal 1889, anno in cui fu realizzato il primo stabilimento, quello di Pisa, per la produzione del vetro. Oggi i siti produttivi di Saint-Gobain Italia sono 42, dove vi lavorano 2.100 persone. È un punto di riferimento del mercato sostenibile delle costruzioni, con un fatturato annuo di un miliardo e 100 milioni di euro.
Diversi sono i marchi attraverso i quali il gruppo industriale francese entra nei cantieri, tra cui Glass, Gyproc, Isover e Weber.
A rispondere alle nostre domande è Antonio Radaelli, da due anni direttore marketing di Saint-Gobain Italia. A lui abbiamo chiesto come vede il futuro delle costruzioni.
La direttiva sulle case green deve tradursi in incentivi concreti e duraturi. Non serve replicare il 110%, ma famiglie e imprese devono poter pianificare gli interventi
Antonio Radaelli, Direttore marketing Saint-Gobain Italia
«Avremo uno stop alla riqualificazione edilizia e un forte incremento delle opere pubbliche. Per questo stiamo lavorando per predisporre soluzioni mirate per i cantieri del Pnrr. Tuttavia, rileviamo anche un crescente interesse per soluzioni sostenibili, soprattutto in termini di efficientamento energetico e riduzione dell’impatto ambientale. I nostri prodotti, come il Saint-Gobain Roof System Totale Protection e il Roof System California BT2, vanno in questa direzione. Con il presidio antiribaltamento webertec, siamo anche impegnati a garantire la sicurezza sismica».
Cambia il contesto e cambiano pure le strategie.
«È così. Le nostre marciano oggi su due direttrici: Pnrr e sostenibilità. Ci focalizziamo su soluzioni multimateriale, che migliorano la qualità della vita, promuovendo efficienza energetica, sicurezza e rispetto per l’ambiente. L’obiettivo di Saint-Gobain è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, attraverso processi industriali efficienti e l’utilizzo di materiali riciclati fino al 70%».
In un contesto che muta, anche i prodotti cambiano.
«Prevediamo un significativo impulso alle coperture grazie al Pnrr e per le soluzioni di consolidamento e rinforzo strutturale, spinte dall’urgenza di mettere in sicurezza il patrimonio edilizio scolastico e l’edilizia pubblica. Il settore del flooring e del tile fixing sarà un altro ambito di crescita nei prossimi anni, insieme ai sistemi a secco come le lastre in cartongesso e gli isolanti in lane minerali, destinati a un futuro promettente anche nel mercato delle facciate».