Il Salone internazionale dell’industrializzazione edilizia, confidenzialmente per tutti, il Saie, torna ad essere protagonista atteso nella città protetta dalla Madonna di San Luca, richiamo il nostro non casuale, ricordando la pregevole struttura senza soluzione di continuità dei portici in mattoncini che dalla città conducono al Santuario, attraverso un percorso ricco di fascino ambientale e suggestivo per la capacità progettuale e realizzativa di un unicum mondiale.
La 56ª edizione di Saie è in svolgimento da mercoledì 9 a sabato 12 ottobre a BolognaFiere, prendendo il testimone dalla positiva edizione 2023, celebratasi secondo un consolidato schema di alternanza nei moderni spazi della Nuova Fiera del Levante a Bari.
Uno dei principali comparti italiani
Il settore delle costruzioni continua a essere uno dei principali comparti italiani, con un considerevole numero di imprese attive, pari a oltre 756mila (secondo i dati del primo trimestre 2024 dell’Osservatorio Saie) e una produzione incrementatasi di un punto e mezzo nei primi tre mesi del 2024 rispetto al trimestre precedente.
Inutile ricordare che preoccupazioni ve ne sono, soprattutto per il taglio del Superbonus e per lo scenario geopolitico ed economico, che definire instabile è un eufemismo.
Gli indici parlano chiaro: la crescita in atto nel settore da alcuni anni, soprattutto per il poderoso rimbalzo seguito allo stop temporaneo e all’arretramento imposto dalla pandemia, mostra segni di rallentamento. I timori non mancano, pur doverosamente registrando che tra gli operatori e l’associazione di riferimento dei costruttori non si manifesta panico né eccessivo timore e si continua a guardare con fiducia al futuro. Anche facendo leva sulla Direttiva dell’Unione Europea sulle Case Green che si inserisce in un percorso di efficientamento degli edifici e di riduzione delle emissioni. Una sfida impegnativa, anche per la presenza di un patrimonio abitativo vetusto ed energivoro, ma da cogliere senza timori.
Resta certamente fondamentale il tema delle risorse: Europa e Stato nazionale devono fare la propria parte per sostenere la spesa delle famiglie e soprattutto di chi non ha i mezzi per farvi fronte. Così come servono nuovi strumenti finanziari da parte degli istituti di credito.
In questi mesi l’Osservatorio Saie ha lavorato con particolare intensità indagando presso la filiera su molti aspetti economici ed operativi. Gli indicatori economici emersi dicono che il fatturato del 2023 è cresciuto per più della metà delle aziende (54%), mentre quello relativo all’ultimo quadrimestre è aumentato per il 46% delle stesse. Percentuali buone, che anticipano già una chiusura dell’anno con il segno più per il 47% delle imprese. Bene anche il portafoglio ordini, giudicato adeguato dall’82%, e il grado di soddisfazione riferito all’attuale andamento economico, medio-alto per più di 9 aziende su 10.
In aumento anche gli stipendi dei collaboratori per il 19% delle aziende, mentre rimangono invariati per il 77% per i dipendenti. Restando sempre in tema lavoro, quasi 4 aziende su 10 hanno avuto difficoltà nel reperire manodopera qualificata nell’ultimo anno. Per chi assume, gli operai altamente specializzati continuano a essere tra le figure più ricercate insieme agli impiegati (rispettivamente 23% e 31%). Per compensare la mancanza di addetti, le aziende stanno investendo nel personale già assunto, puntando anche su una maggiore formazione interna: il 67% delle imprese ha dedicato dalle 10 alle 30 ore al potenziamento delle competenze. Proprio la carenza di forza lavoro qualificata è alla terza posizione dei fattori considerati più critici dagli imprenditori, preceduta dal costo delle materie prime e dalla burocrazia.
Prospettive e opportunità
In merito alle prospettive e all’impegno progettuale del mondo del costruito, è in fase di definizione un’azione di sistema da parte dei costruttori, consapevoli di essere stati i protagonisti assoluti della ripresa dell’economia nazionale nel post pandemia, considerando che la crescita del Pil è legata per più di un terzo al settore delle costruzioni. Dopo la vicenda “complessa” del Superbonus, oggi il comparto affronta una sfida ancora più grande, quella della Direttiva Green, rispetto alla quale il settore delle costruzioni avrà necessariamente un ruolo di primo piano, e sarà protagonista di una nuova era di crescita e di sostenibilità ambientale e sociale. Un ruolo attento ai temi Esg con risvolti ben più ampi della pur rilevante logica d’impresa.
Le misure che negli ultimi anni più hanno aiutato il mondo delle costruzioni sono stati gli incentivi, lo sblocco dei cantieri e gli investimenti per l’edilizia pubblica (rispettivamente 56%, 32% e 26%); la sburocratizzazione si colloca invece al quarto posto con il 21%.
Scendendo nel particolare, investimenti del Pnrr e Superbonus sono stati gli incentivi più apprezzati, con una percentuale di alto gradimento in entrambi i casi attorno al 20%. Nel contesto del Pnrr, le misure ritenute più utili sono stati gli investimenti sull’edilizia urbanistica e quelli sull’efficientamento energetico e messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato. A tal proposito, a partecipare ai bandi del Pnrr sono stati il 18% delle aziende.
Gli stakeholder sono pressoché concordi nel ritenere la riqualificazione del patrimonio immobiliare una grande occasione per la filiera, a patto che ci siano le risorse per la decarbonizzazione e la tutela della produzione Made in Italy. Una stagione, si confida lunga e ben definita, evitando gli errori e le discrepanze di strumenti legislativi recentemente archiviati, che richiede la disponibilità e l’impiego di un ampio ventaglio di “attrezzi” e risorse, come già si indicava, sia nazionali sia europee, per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e la progressiva decarbonizzazione. Obiettivi onerosi e complessi, ma che insieme rappresentano l’occasione per redigere e soprattutto realizzare un Piano di rigenerazione urbana da affrontare con una visione ampia e sinergica. Le risorse, va ribadito, sono indispensabili per sostenere gli ingenti investimenti necessari per sostenere i processi di decarbonizzazione del costruito, contribuendo così al contenimento dei costi energetici.
Nel dibattito entra anche il Made in Italy: ci sono prodotti da valorizzare, facendo anche tesoro di provvedimenti come Criteri ambientali minimi, Cam. La Direttiva Case Green può e deve anche essere occasione di sviluppare prodotti e processi nazionali e continentali.
Complessità e criticità
Ascoltando gli operatori, i vertici di enti e associazioni, in questa fase si percepisce che il settore esprime indicazioni sostanzialmente univoche, legate alla convinzione che la nuova Direttiva dell’unione Europea sulle “case verdi”, sia certamente uno strumento utile per ammodernare il patrimonio abitativo nazionale e che lo stesso, analogamente a quanto accaduto con il Superbonus e a quanto accade con Pnrr, presenta complessità e criticità. Emerge così che permane la difficoltà a trovare persone: operai, impiegati, tecnici, apprendisti. Tendenza che potrebbe incrementarsi a fronte di una diffusa attività di rigenerazione che, in valori assoluti, nei prossimi dieci – quindici anni potrebbe superare in modo considerevoli i volumi raggiunti con il Superbonus.
L’applicazione della Direttiva Case Green avrà ricadute anche sul versante della formazione, come è facile supporre alla luce di precedenti esperienze dalle quali è derivato un aumento considerevole dei cantieri. Pensiamo all’innovazione, sempre più diffusa anche nell’edilizia, che necessità, però, di operatori adeguatamente e continuamente formati, data l’evoluzione pressoché continua che la caratterizza.
Lo stesso dicasi sul versante sicurezza, per la quale l’attenzione deve sempre e costantemente rimanere altissima.
Le premesse per una fase di grande dinamismo
Di certo ci sono le premesse, e crediamo che il Saie 2024 sia una preziosa occasione per verificare lo stato dell’arte a tal proposito, per una fase di grande dinamismo, nella quale la filiera del costruito saprà presentarsi con un’immagine efficiente. Filiera che contribuirà concretamente al miglioramento delle nostre abitazioni, quindi dell’ambiente in cui viviamo, con notevole incremento della qualità collettiva delle nostre vite. Il settore delle costruzioni, peraltro, è sempre più caratterizzato dall’attenzione e dell’impiego di innovazione, intelligenza artificiale e sostenibilità. Per quanto concerne la valutazione dell’impatto reale dell’Intelligenza artificiale nelle costruzioni, pur se il suo impiego rimane limitato e da troppo poco tempo, il 30% delle imprese considera già positivamente lo strumento, mentre quasi il 50% non ha ancora un’idea precisa in merito e il 16% la vede come un rischio o una minaccia. Resta il fatto che già ora il 6% utilizza l’IA nei propri processi industriali e il 30% non la sfrutta ma ha intenzione di introdurla in un prossimo futuro.
Tra le innovazioni che saranno introdotte nel corso del 2024 figura anche il 5G, la cui implementazione è pianificata dal 7% delle aziende ma presente già nel 34% di queste. Fortemente presenti nei processi produttivi delle imprese anche la sicurezza informatica e il cloud computing (49% e 40%).
E per quanto concerne la sostenibilità, com’è la situazione e quali sono le iniziative individuate a sostegno di tale rilevante voce? Secondo i dati dell’Osservatorio Saie, spiccano l’uso di dispositivi a basso consumo energetico (51%), l’acquisto di macchinari e impianti efficienti (35%) e il contenimento di emissioni atmosferiche (27%). «Il mondo delle costruzioni sta attraversando un momento di cambiamento, in cui alcune delle certezze degli ultimi anni stanno vacillando. Il taglio al Superbonus, unito alle difficoltà del contesto macroeconomico rischiano di ridimensionare il percorso di crescita intrapreso – afferma Emilio Bianchi, direttore di Saie. Eppure, le aziende del settore si stanno dimostrando molto resilienti e pronte a far fronte alle criticità. Il tutto puntando sui temi del momento: sostenibilità, innovazione e formazione, che non a caso rappresentano i capisaldi di Saie Bologna 2024. In un contesto in cui il 57% degli imprenditori indica come prioritario l’allargamento della rete di contatti, Saie rappresenta un’opportunità unica per fare networking, conoscere e farsi conoscere. Il Salone, col suo doppio appuntamento tra le edizioni di Bologna e di Bari, è la casa delle eccellenze del ‘saper fare’ italiano, il luogo dove imprese, associazioni, istituzioni e professionisti si incontrano per dialogare e immaginare il futuro delle costruzioni».
Percepiamo, nel nostro ascolto dei vari protagonisti del settore nell’imminenza del Saie bolognese, un’attesa da parte degli operatori che confidano in un veloce cambio di rotta della Banca Centrale europea sulla politica monetaria, soprattutto ora che l’inflazione, peraltro non generata da eccesso di domanda, è tornata a livelli meno preoccupanti, con conseguente diminuzione dei tassi d’interesse. Si alleggerirebbe il peso che grava sulle famiglie che hanno in essere dei mutui e si creerebbe una nuova domanda di case da parte di giovani coppie o single e famiglie del ceto medio. Dal canto suo, il settore del costruito, grazie a una situazione normativa, fiscale e creditizia meno penalizzante, che favorirebbe anche maggiori investimenti, potrebbe incidere in modo particolarmente significativo e positivo al miglioramento collettivo. In quale modo? Ad esempio, realizzando nuove opere nel segno della rigenerazione urbana e della riqualificazione immobiliare.
La filiera si incontra a Bologna
Questi saranno, riteniamo, i principali driver che caratterizzeranno il settore dell’edilizia e della filiera del costruito nei prossimi anni. Saie, la principale fiera delle Costruzioni in Italia, ritorna quindi a BolognaFiere dopo il successo del 2022 che ha fatto registrare oltre 430 aziende espositrici e 37mila visitatori.
Il Salone 2024 si caratterizza per la presenza di spazi espositivi, convegni formativi, aree dimostrative e contest ad alta interazione, che permettono agli addetti ai lavori di rimanere aggiornati sulle ultime novità e di valutare dal vivo le nuove opportunità di mercato e networking. A Saie Bologna 2024 aziende protagoniste del mercato, professionisti, politica e associazioni, si confrontano sui principali temi dell’edilizia, dell’impiantistica e delle costruzioni: infrastrutture, calcestruzzo, serramenti, sismica, efficienza energetica del costruire, digitalizzazione e innovazione del cantiere, off site e nuove tecniche del costruire, finiture e colore, macchine e attrezzature e tanto altro.
Per preparare il terreno alla nuova edizione del Saie, negli scorsi mesi è partita la seconda edizione dei Saie Lab, i laboratori itineranti del saper fare dedicati ai temi verticali delle Costruzioni che già toccato le città di Ancona, Bari, Firenze e Verona.
Ricordiamo che proprio a Bologna, il Saie nasceva negli anni Sessanta, vale a dire nella fase dello straordinario boom economico italiano e del grande sviluppo delle costruzioni e delle infrastrutture, dopo le devastazioni causate dal terribile conflitto mondiale sino al 1945, divenuto negli anni un riconosciuto luogo elettivo di un progetto lungimirante e visionario, capace di assumere un ruolo di primo piano nell’ambito dello sviluppo del paese. Nel 2018, Senaf, prioritario organizzatore fieristico italiano, si impegna con Bologna Fiere per un nuovo percorso per la rinomata rassegna che, come testimoniano le ultime edizioni di successo, è tornata ad
essere riconosciuta dal mercato come la fiera di riferimento per l’intero sistema delle costruzioni.
Questo anche grazie a una serie di innovativi caratteri distintivi, quali il ritorno all’annualità e il posizionamento alternato tra la sede storica di Bologna e quella di Bari per ampliare la portata dell’evento a tutto il territorio nazionale. Lo stesso si può dire per la focalizzazione su Progettazione, Edilizia, Impianti, i principali temi per l’intera filiera edilizia per un’informazione e valutazione completa sul costruito e per il riposizionamento strategico verso il cantiere con contenuti pensati per le imprese, i produttori, la distribuzione, i progettisti, gli applicatori, le maestranze e gli installatori. Il nuovo corso ha saputo generare un format dinamico, impreziosito da aree demo e attività concentrate sull’innovazione dei prodotti e dei materiali, sulla digitalizzazione, con spunti sui più recenti sviluppi del settore e sulle nuove tecniche costruttive. In sostanza è nato un moderno raggruppamento per elementi identificativi per evidenziare i temi di maggiore interesse del mercato, rendendoli coerenti con le esigenze del progetto fieristico. Il tutto favorito anche da un efficace coinvolgimento delle associazioni istituzionali e tecniche. Una fiera nuova e innovativa, che guarda in faccia il futuro con autorevolezza, potendo contare su un passato lungimirante e prestigioso. Uno spazio dove il costruito si costruisce con l’intelligenza e l’apporto di tutti gli attori.
La parola ad associazioni ed enti di settore
Federica Brancaccio, Ance. Direttiva Case Green, un’opportunità da cogliere
Elena Lovera, Formedil. Imprescindibili formazione, sicurezza e il dialogo tra enti e associazioni
Antonio Di Franco, Formedil. Innovazione tecnologica e formazione aspetti chiave per il futuro
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Il punto di vista di alcuni titolari e dirigenti di azienda