«Iscrizione del consulente tecnico agli albi professionali: garanzia di giustizia più efficiente»: era il tema del convegno svoltosi a Roma in occasione del Salone della Giustizia nel quale le posizioni della Rete delle professioni tecniche sono state illustrate dal coordinatore Armando Zambrano e dal consigliere Maurizio Savoncelli.
Per Armando Zambrano, coordinatore della Rpt e presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sono diversi gli elementi di preoccupazione: «… i compensi agli estimatori che sono stati modificati con un blitz che ha favorito il mondo bancario. Altro vulnus che ha a che fare con le banche è l’art. 46 che consentirebbe loro di entrare nel mercato privato con proprie società d’ingegneria, chiudendo una filiera che, partendo dall’erogazione del mutuo fino ad arrivare ai lavori di ristrutturazione degli immobili, metterebbe in ginocchio i liberi professionisti. Quindi c’è il tema dell’aggiornamento delle tariffe giudiziarie, ormai ferme da troppo tempo. Quanto poi al nuovo Codice Appalti riteniamo che il ripristino dell’obbligo di attuazione del cosiddetto “decreto parametri” rappresenterebbe un provvedimento di moralizzazione e di correttezza. In questo senso stiamo trovando molti ostacoli. La mancata obbligatorietà sta rendendo problematica la situazione e su questo punto non smetteremo di confrontarci col Governo».
Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e curatore del convegno “Iscrizione del consulente tecnico agli albi professionali: garanzia di Giustizia più efficiente”, ha illustrato i contenuti del Position Paper elaborato per l’occasione dagli esperti della Rete: «Noi professionisti tecnici rivendichiamo come regola generale il fatto che determinati incarichi debbano essere affidati a professionisti competenti. Tra le nostre richieste, oltre al rafforzamento dell’obbligo di iscrizione all’albo per i consulenti tecnici, c’è quella d’individuare delle macro-aree di specializzazione che esaltino maggiormente le competenze dei professionisti tecnici. Inoltre, chiediamo la creazione di sezioni specializzate in alcuni campi e l’introduzione di tecnici anche nelle giurie popolari. Grande attenzione rivolgiamo ai giovani professionisti. Dobbiamo favorire il loro inserimento, anche attraverso una sensata gestione del principio della rotazione degli incarichi. Magari consentendo loro di fare esperienza partendo da attività meno complesse».