In un sondaggio di OnePoll effettuato su 14.000 persone residenti in Danimarca, Francia, Germania, Italia, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti, emerge un forte interesse verso l’efficientamento energetico degli edifici e, di conseguenza, per la ristrutturazione degli immobili privati, se venisse riconosciuto un adeguato sostegno finanziario e amministrativo: in questo caso otto persone su 10 (79%) sarebbero disposte a ristrutturare la loro casa; il 73% ritiene che i miglioramenti in termini di efficienza energetica dovrebbero essere resi obbligatori, a condizione che si possa disporre di un supporto finanziario e amministrativo; il 62% è convinto che sia una loro precisa responsabilità sociale rendere le case più rispettose dell’ambiente.
Sono questi i nuovi dati analizzati nel rapporto “Unlocking the benefits of building renovation” elaborato da Cambridge Econometrics per conto di Rockwool Group, che illustra in dettaglio le sfide relative al finanziamento dei programmi di ristrutturazione ed esplora le soluzioni per risolverle.
Nel rapporto Rockwool e Cambridge Econometrics esortano i politici a sviluppare programmi di riqualificazione a lungo termine in modo tale che i produttori possano pianificare la capacità produttiva e un’adeguata attività formativa per i loro installatori, a collaborare con le banche per combinare sovvenzioni pubbliche e prestiti a basso interesse e a rendere più facile per le famiglie richiedere sovvenzioni e trovare operatori qualificati.
Il rapporto sottolinea, quindi, la necessità che i governi facciano di più per rendere i finanziamenti già disponibili accessibili ai proprietari di immobili. Questa è una chiara priorità per i proprietari di casa, con il 51% che indica i costi come il principale ostacolo alla ristrutturazione e il 53% che ritiene che i governi debbano sostenere gli interventi di ristrutturazione in ambito residenziale con sovvenzioni o prestiti.
Jens Birgersson | Ceo Rockwool Group
«Può essere un cliché, ma è anche vero: l’energia più economica, pulita e sicura è quella che non usiamo. I leader globali devono ricordare che le idee sono a buon mercato, ma l’energia è costosa. Se diamo la priorità alla riqualificazione, mandiamo un chiaro messaggio che stiamo investendo nel futuro delle persone e del nostro pianeta. E questa è una formula vincente su cui possiamo agire ora.
Il problema non è il denaro. Mentre ci sarà sempre un dibattito sui costi delle azioni per il clima – e speriamo anche sui costi della mancanza di azioni – è un dato di fatto che ci siano molti soldi disponibili da destinare alla ristrutturazione degli edifici e ad altri investimenti green. E la ristrutturazione in sé non è fantascienza. Richiede infatti l’uso di materiali e pratiche edilizie ben note, e questo è un grande vantaggio. Il problema è collegare le fonti di finanziamento con i progetti in loco e assicurarsi di disporre della manodopera qualificata».
Jon Stenning | Direttore associato Cambridge Econometrics
«La riqualificazione del patrimonio edilizio esistente è una leva decisiva per raggiungere la decarbonizzazione delle nostre economie. Il sondaggio condotto tra i consumatori, in questo report mostra che c’è un sostanziale interesse per la riqualificazione da parte della gente, ma che si deve fare molto di più per associare i finanziamenti ai progetti di ristrutturazione. Una politica ben studiata può svolgere un ruolo importante nel tenere insieme l’intera catena del valore, assicurando che le risorse siano finalizzate in modo corretto e aiutando a costruire capacità e interesse a livello locale, per garantire che si possano effettivamente ottenere benefici nella riqualificazione energetica». (vb)