Oggetto dell’intervento di restauro è stato il fascione dipinto che orna la facciata principale di Palazzo Fuselli, progettato dall’architetto Angelo Crippa, in via Montevideo 2 a Genova. La decorazione dipinta, progettata da Enzo Bifoli nel 1915, rappresenta un’allegoria della guerra. Posta all’altezza del terzo piano,è stata eseguita come affresco con interventi localizzati a secco, dal giovanissimo pittore Saccorotti.
Materiali e tecnica pittorica. Il fascione presenta la tradizionale decorazione con motivi liberty. Tale decorazione richiede campiture di colore nette e precise e una gamma di colori ampia.
Le figure presenti sono piuttosto articolate con una ricchezza di dettagli che si estende anche agli elementi di contorno. A questo scopo, all’epoca, tutta la decorazione, secondo il progetto originario, fu riportata su cartoni che, nello specifico, a differenza di casi analoghi, contengono la decorazione anche nei minimi dettagli.
La decorazione dai cartoni è stata poi riportata sull’intonaco ancora fresco come visibile dall’incisione sull’intonaco. La tecnica pittorica è quella dell’affresco con ampio uso di colori a tempera nella stesura finale.
Le analisi. L’intonaco di finitura di colore grigio chiaro è a base di calce con un additivazione di legante idraulico e presenta uno spessore di 2-3- mm, è assorbente e contiene un inerte di sabbia calcarea e quarzosa con granulometria fino a 1,5, mm. Mediante analisi con spettrofotometro si sono individuati nei resti del colore sali solfatici riconducibili alla trasformazione della calce in gesso a seguito della reazione con inquinanti atmosferici.
Il degrado. La superficie dipinta presentava gradi diversi di erosione, più evidenti per ruscellamenti localizzati in parti ben delimitate della facciata. Depositi superficiali e sali offuscavano in misura diversa i colori.
La decorazione in alcuni punti presentava lacune, mentre, a livello d’intonaco, erano evidenti limitate mancanze. Erano inoltre presenti distacchi dell’intonaco e fessurazioni dello stesso.
In alcuni punti la presenza di fissativi dati in passato e poi alterati, creavano patine. Erano presenti anche patine biologiche, in particolare nelle porzioni dove più evidente era il ruscellamento superficiale.
L’intervento di restauro conservativo sulle superfici dipinte è stato sviluppato nel seguente modo:
– consolidamento superficiale e riadesione;
– pulitura ed estrazione dei sali;
– disinfestazione;
– integrazione;
– protezione.