Bricoman cambia insegna e annuncia un importante piano di sviluppo territoriale e occupazionale. Un cambio che nasce dalla necessità di radicare l’azienda nel mercato professionale, creando anche nel nome una prossimità al mondo tecnico, ai professionisti della manutenzione, ristrutturazione, costruzione.

A partire dal prossimo 16 marzo, con l’apertura del punto vendita di Assemini (Ca), gradualmente tutti i punti vendita Bricoman in Italia diventeranno Tecnomat. Il progetto di renaming sarà avviato da una località simbolicamente importante per Bricoman. Infatti, l’inaugurazione del nuovo punto vendita Tecnomat di Assemini, di fatto amplia e sostituisce lo storico negozio di Elmas, il primo a insegna Bricoman in Italia aperto nella medesima provincia 14 anni fa.
Maria Tamborra | Amministratore delegato Bricoman Italia

«Da tempo sognavamo un nome che potesse rafforzare la nostra identità sul mercato e aiutarci a essere ancora più vicini ai nostri clienti, offrendo loro marche professionali, prodotti immediatamente disponibili e in grandi quantità, prezzi trasparenti e meno cari del mercato, velocità di acquisto e orari da specialisti. Il nome Tecnomat racchiude il concetto di “materiali tecnici”, con una parola di facile lettura, che non permette errori di pronuncia e che ci caratterizza maggiormente come insegna Pro senza trascurare di rivolgersi ai privati cittadini. Ogni punto vendita occupa 150 persone con un fatturato medio che si aggira intorno ai 50 milioni di euro. Il piano di sviluppo territoriale che abbiamo definito e che vede 4 nuove aperture ogni anno, creerà circa 600 posti di lavoro in più all’anno».
Piano di sviluppo territoriale
Bricoman ha elaborato un importante piano di sviluppo territoriale che prevede:
- 3 nuove aperture nel 2022: Ravenna, Rimini e Capodrise (Caserta);
- 12 nuovi punti vendita nei prossimi tre anni su tutto il territorio nazionale, in Piemonte, Lazio, Lombardia, Sicilia solo per citare alcuni possibili siti;
- il raggiungimento di 40 negozi entro il 2024;
- il raggiungimento di 70 negozi entro il 2030.
Un’operazione che comporterà già nei prossimi 3 anni la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro oltre all’indotto. Un progetto ambizioso e in linea con l’obiettivo di diventare, entro il 2025, leader nei volumi di vendita dei prodotti tecnici professionali e di finitura per la manutenzione, ristrutturazione e costruzione dell’abitazione.

Il Gruppo in Europa e nel mondo
Il cambio nome dell’insegna ha richiesto una condivisione della strategia con il Gruppo, in considerazione del fatto che la società è presente complessivamente in 5 Paesi: Francia, Polonia, Spagna, Italia, Brasile.
In Spagna si presenta con il nome Bricomart mentre in Brasile, nato con il nome Obramax, ha di fatto anticipato la scelta italiana: il prefisso “obra” evoca infatti i lavori di costruzione.
Nella scelta del nuovo nome sono stati coinvolti anche i clienti (artigiani e privati) interpellati a febbraio 2020 attraverso una ricerca condotta dalla società Eumetra. Dai risultati della ricerca è emerso che il 67% dei clienti concorda con la opportunità di un cambio insegna e che per il 57% degli artigiani intervistati e per il 45% dei clienti privati il nome Bricoman evoca un luogo che “ha a che fare con il fai da te e non professionale”.
Inoltre, il 78% degli intervistati ha dichiarato di confondere il nome Bricoman con quello di altre insegne. Strettamente collegati al cambio insegna, sono allo studio una serie di progetti coerenti con l’obiettivo di entrare in modo ancora più radicale nel mercato del professionale quali ad esempio:
- rafforzare la partnership con i fornitori per l’organizzazione di eventi di formazione e di presentazione dei prodotti dedicati ai professionisti;
- la valorizzazione della Carta Pro che permette ai possessori di Partita Iva di beneficiare di prezzi e servizi esclusivi;
- la definizione di condizioni di acquisto dedicate, in funzione delle forniture;
- l’ampliamento dell’offerta prodotto con prestazioni specialistiche disponibili in 48/72 ore;
- la continua disponibilità di stock di prodotti;
- i prezzi permanenti meno cari rispetto alla piazza di riferimento, e anche dei competitor online;
- l’adattamento locale delle gamme, con assortimenti di prodotti pensati per i professionisti locali.