Il Centro studi del Cni ha elaborato una ricerca dal titolo «Per il rilancio del Paese: sussidiarietà e semplificazione. Le opinioni degli ingegneri», uno studio basato su una serie di questionari sottoposti a 8421 ingegneri. Particolarmente rilevanti sono state le risposte relative alle procedure che i professionisti sono tenuti a seguire nell’esercizio della loro attività. Una di queste è quella relativa alla privacy.
La notificazione è una dichiarazione con la quale un soggetto pubblico o privato rende nota al Garante per la protezione dei dati personali l’esistenza di un’attività di raccolta e di utilizzazione dei dati personali, svolta quale autonomo titolare del trattamento o dalla persona fisica, l’impresa, l’ente, l’associazione cui fa capo effettivamente il trattamento di dati personali e spetta assumere le decisioni fondamentali sugli scopi e sulle modalità del trattamento medesimo (comprese le misure di sicurezza).
Il 3,4% degli ingegneri ha presentato, nel corso dell’ultimo anno, presso il Garante della privacy questo tipo di notificazione. In generale, la fase di elaborazione e raccolta dei documenti utili per presentare la notifica di trattamento al Garante non risulta particolarmente lunga. Sono necessarie al massimo due settimane per l’86,2% del campione.
A differenza di tutti gli altri procedimenti è previsto l’invio della domanda per sola via telematica. Il 32,8% degli ingegneri segnala che il formulario disponibile online non risulta particolarmente chiaro, insieme ad un altro 9,7% che lamenta difficoltà connesse alla necessità di ricorrere alla firma digitale.
Non mancano gli aspetti critici. L’Autorità ha richiesto poche volte ulteriori adempimenti a integrazione dell’istruttoria (solo nel 6,7% dei casi), un valore decisamente basso rispetto a quelli osservati per tutti gli altri procedimenti e la quasi totalità degli intervistati afferma che il controllo operato dalla pubblica amministrazione sia esclusivamente incentrato sui requisiti formali (91,8%).
Rimangono sempre pochi, rispetto a quanto sarebbe lecito fare, i controlli effettuati dalle amministrazioni a conclusione del procedimento: solo il 10,8% degli intervistati afferma di averne avuto uno sull’effettivo trattamento realizzato.
Gli intervistati assegnano alla procedura un voto medio di 2,36 in una scala che va da 1 (poco) a 5 (molto) e dunque valutano il procedimento business friendly. Si rilevano, tuttavia, alcune criticità anche a livello tecnico, con il 13,8% degli ingegneri, che lamenta la difficoltà nel produrre la firma digitale, e il 12,8% che registra notevoli difficoltà nell’invio della notifica.