L’Osservatorio Impresa Monza Brianza, nella sua quarta edizione, è stato presentato da Assolombarda Confindustria>> Milano, Monza e Brianza, l’Università Bicocca>> di Milano e il Criet>> (Centro di ricerca interuniversitario in Economia del territorio). Scopo dell’Osservatorio è produrre soluzioni operative sul fronte della tecnologia, dell’organizzazione commerciale, del credito, della gestione della comunicazione e della presenza sui mercati, che ogni singola azienda potrà adattare alla propria realtà.
Il questionario Cawi. Le aree strategiche analizzate attraverso un questionario compilati da 144 imprenditori brianzoli, erogato in modalità Cawi (Computer aided web interview), con assistenza diretta di tutor formati, via web, sono state cinque:
- ricerca e innovazione,
- organizzazione commerciale,
- comunicazione,
- internazionalizzazione,
- accesso al credito.
In questa sede si sono discussi anche i risultati della III° edizione dell’Osservatorio sul credito (sezione «Valutazione del sistema bancario») che indaga la qualità della relazione tra azienda e istituti di credito.
Quadro emergente. Le imprese che hanno compilato il questionario risultano essere favorevoli a qualità e affidabilità del prodotto, sono orientate al servizio di assistenza pre-acquisto e post vendita al cliente, sono di dimensioni mediamente ridotte (con un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro, con meno di 50 dipendenti), sono imprese a conduzione principalmente familiare, ma con un progressivo interesse verso la conduzione manageriale, in media hanno una solida storia aziendale (il 62% delle aziende rispondenti è stato costituito dagli anni ‘80 ad oggi, di queste il 23% opera dal 2000), sono imprese per lo più provenienti dal settore metalmeccanico. Il tessuto imprenditoriale della Brianza regge alla crisi nonostante le difficoltà mostrando proattività verso le dinamiche e i cambiamenti del mercato.
Angelo Di Benedetto | Direttore Criet
«L’internazionalizzazione è un asse portante per la crescita delle imprese briantee. L’esperienza sui mercati esteri è ben consolidata e coinvolge anche le piccole imprese. Circa il credito, si registra una sofferenza del campione, ma anche la sua volontà di reagire, seppur con strumenti e metodi piuttosto tradizionali. Le attività di ricerca e innovazione sono ben presenti, con quote di investimento dedicate, rispetto al fatturato, fino al 10% nel 48% dei casi, che salgono fino al 25% nel 23% dei rispondenti».