In aumento del 60% le gare Bim nel 2019: necessarie regole certe e stabili per la digitalizzazione. È quanto chiede l’ Oice a commento della presentazione dei dati del terzo Rapporto Oice sulle gare pubbliche 2019 che prevedono l’utilizzo delle metodologie digitali Bim nell’ambito delle procedure di affidamento di servizi di ingegneria e architettura.
Gabriele Scicolone | Presidente Oice

«Ormai il Bim è una realtà consolidata presso gli operatori economici, siano essi le società di progettazione, o le grandi imprese, o ancora le stazioni appaltanti e committenze, vuoi pubbliche vuoi private, strutturate. Una realtà che pone l’asticella ancora più in alto come è giusto che sia in questi anni pionieristici per quanto attiene alle frontiere del digitale che sono frontiere fluide, come fluido è l’orizzonte dell’innovazione tecnologica. Adesso però chiediamo che con il nuovo regolamento si recepiscano i contenuti del dm 560 per dare stabilità e certezza di regole».
I dati del Rapporto Bim
I dati dimostrano, dopo la crescita del 2018 (+263,9% sul 2017), un ulteriore balzo del 58,3% sul totale del numero delle gare dell’anno precedente ed evidenziano come progetti in Bim siano chiesti anche per importanti accordi quadro.
Nel 2019 sono stati pubblicati 478 bandi Bim; in valore si tratta di 296,3 milioni di euro, rispetto al totale di 1.502 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (il 19,7% del totale).
Altro dato di rilievo riguarda l’aumento del numero di capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: nel 2019 sono stati 110, pari al 23% del totale delle gare Bim, mentre erano stati soltanto 36 nel 2018, pari all’11,9% delle gare pubblicate.
Interessante anche il più frequente richiamo negli atti di gara a figure quali i Bim Manager e i Bim Specialist da inserire nel team di progettazione, a volte anche con richiesta di competenze certificate.
Francesca Federzoni | Consigliere Oice

«Ancora bisogna fare molto per assicurare omogeneità e correttezza degli atti di gara. Sono ancora molte le amministrazioni che richiamano il Bim più per “moda” che per una reale esigenza e, anche se in aumento, i capitolati informativi dovrebbero essere sempre presenti. È necessario un grande sforzo di formazione e di cultura internamente alle stazioni appaltanti e per questo l’Oice è a disposizione mettendo a disposizione il know how dei propri associati».