Cam Group | Rapporto Cresme

Nel 2024 un decreto edilizia per rinnovare il sismabonus acquisti

Gli ultimi dati del Rapporto Cresme sul mercato delle costruzioni hanno evidenziato una chiusura in negativo per il 2023 (-0,6%) e prospettive ancora più fosche per il 2024 (-8,5%) sul fronte degli investimenti. Ma c’è una speranza per i costruttori. Ne parla l’ing. Angelo Marinelli di Cam Group

Lo scenario descritto e prospettato nel XXXV Rapporto congiunturale e previsionale del Cresme, presentato nei giorni scorsi, evidenzia il peso della rimodulazione del superbonus nella frenata del settore edilizio e il ruolo, invece, propulsivo che potrebbero avere le opere pubbliche e Pnrr. Nell’immediato futuro, però, i costruttori si aspettano un provvedimento che potrebbe imprimere una decisa accelerazione a un settore che in questi ultimi anni è stato determinante per l’economia nazionale.

Ing. Angelo Marinelli | Amministratore unico Cam Group

Ing. Angelo Marinelli | Amministratore unico Cam Group

«Si ipotizza che nei primi mesi del 2024 sarà previsto un decreto edilizia per agevolare il comparto. Si tratta di una misura che dovrebbe mettere ordine tra i vari bonus attualmente esistenti. In particolare, riteniamo determinante il peso che potrebbe avere il sismabonus acquisti per la triplice funzione di messa in sicurezza sismica, efficientamento energetico delle abitazioni, rigenerazione urbana derivante dalla demolizione di immobili che hanno perso la loro funzione e dalla conseguente ricostruzione di nuovi edifici. Una misura spinta da un meccanismo agevolativo che è il meno oneroso per lo Stato, in quanto, con una detrazione fiscale di € 81.000, facilita l’acquisto di un immobile di un valore medio di € 400.000.
Una cifra decisamente più contenuta del peso avuto sulle casse dello Stato dal superbonus e dagli altri bonus edilizi, un investimento che peraltro consentirebbe di intervenire annualmente su 10mila unità abitative, portando il patrimonio edilizio nazionale verso una nuova era di sicurezza ed efficienza».

La prospettiva di un’azione del genere è stata stimata dall’Osservatorio Cam che si è basato sui dati ufficiali del 2021 e del 2022. Delle oltre 30mila opzioni di sconto in fattura o cessione del credito esercitate tra sismabonus acquisti “ordinario” e sismabonus acquisti in versione superbonus – le due formule si distinguono per alcuni adempimenti e per le premialità concesse – ci sono state mediamente 3.670 opzioni relative alla versione “ordinaria”, quella attualmente promossa da Cam Group. È possibile, inoltre, ipotizzare che almeno la metà del totale che ha usufruito della versione “superbonus” avrebbe comunque usufruito della misura “ordinaria” se non avesse avuto scelta, pertanto ammonterebbero mediamente a circa 9mila le opzioni per il biennio destinate al sismabonus acquisti ordinario. Un impatto del genere determinerebbe, in termini di crediti d’imposta, un valore pari a 763,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2025/2027.

Il sismabonus acquisti promosso da Cam Group, nella sua formulazione consente di comprare immobili demoliti e ricostruiti da imprese in zone sismiche 1, 2 e 3 con una detrazione d’imposta del 75% per il passaggio ad una classe di rischio inferiore o dell’85% nel caso di passaggio a due classi di rischio inferiore entro il limite massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.

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