- a) abbiano percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro;
- b) sempre nell’anno di imposta 2018, abbiano percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro e abbiano – sempre a causa del virus Covid-19 – cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019.
Una posizione che il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli aveva vibratamente ribadito nella sua comunicazione massiva inoltrata lo scorso 20 marzo agli iscritti, la terza dall’inizio della fase emergenziale: «È importante che queste proposte vengano fatte unitariamente dagli organismi di rappresentanza collettiva per andare assieme, è l’unica modalità d’interlocuzione che può realmente dimostrarsi efficace e risolutiva, in una fase in cui a essere colpiti non sono i singoli, bensì i professionisti tutti, punto di riferimento per lo sviluppo del Paese. Non ci fermeremo davvero qui, ora proseguiremo nell’azione di confronto con il Governo per vedere riconosciute le esigenze dei Colleghi con redditi superiori, adottando misure diverse che incidano sulla fiscalità, anche con crediti di imposta e che possano ampliare la platea dei professionisti possibili fruitori dell’azione dello Stato».