È un progetto ambizioso, di grossa portata, quello presentato in occasione dell’assemblea Assimpredil Ance di Milano dal presidente Marco Dettori: far si che le imprese di costruzioni del territorio di Milano, Monza e Brianza, Lodi diventino apripista a livello nazionale per sperimentare e costruire un nuovo modello di sviluppo del territorio.
Va ricordato che in Lombardia sono attive 134mila imprese edili (su 775mila del territorio italiano) ma gran parte del lavoro è precluso alle imprese piccole e medie che sono l’asse portante del tessuto produttivo locale: imprese che rischiano di non potersi sviluppare e partecipare a quella gran mole di lavoro che, secondo gli istituti di ricerca del settore, in particolar modo di Scenari Immobiliari, di qui a 10 anni interesseranno 15 milioni di mq da rigenerare con un valore d’investimento superiore a 20 miliardi di euro.
Si tratta di piani di sviluppo riguardanti gli scali ferroviari, la Città della Salute, il nuovo Polo Eni di San Donato e le aree di Rogoredo, scalo Farini e le aree di Greco-Breda, Cascina Merlata (progetto Uptown), Città Studi e la possibilità di portare a Milano Ema.
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Dettori: «… Occorre un cambiamento radicale nelle agende delle amministrazioni pubbliche»
Il presidente dei costruttori rivolgendosi alla platea dei numerosi associati ha fatto un appello alle istituzioni pubbliche affinché si provveda a un cambiamento radicale delle agende delle amministrazioni affinché si punti in maniera parallela a sostenere l’azione amministrativa con la necessità dei singoli privati di fare impresa. Per raggiungere questo scopo uno dei punti di partenza è metter mano in maniera decisa alla semplificazione degli aspetti burocratici. Dettori ha infatti ritenuto inaccettabili i 4 mesi (in media) per avere un’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico e addirittura 9 mesi per la rimozione dei contatori (elettrici e del gas) di un fabbricato in via di demolizione.
«Le condizioni favorevoli a una ripresa del ciclo d’investimenti del mercato immobiliare ci sono tutti tanto è vero che negli ultimi 24 mesi a Milano sono stati registrati investimenti di soggetti istituzionali esteri superiori a 4 miliardi (il 50% di tutti gli investimenti in Italia) che vanno sommati agli oltre 2 miliardi d’investimenti italiani, il 35% di tutto il paese» ha spiegato Dettori evidenziando la necessità di dar vita a un laboratorio di modelli da rafforzare ed esportare affinché venga tutelato chi opera nel rispetto delle regole, considerando in particolare le piccole e medie imprese.
A tale scopo alla pubblica amministrazione è chiesto di concentrarsi in modo particolare sui processi di digitalizzazione. In questo contesto non va dimenticato che nel territorio lombardo si è sviluppata una struttura immobiliare d’imprese che si occupano di lavori specialistici.
Un altro aspetto che da sempre fa preoccupare il mondo dei costruttori è il carico fiscale sull’immobiliare, carico che nell’ultimo lustro è cresciuto in modo determinante, tanto da rendere addirittura difficile calcolare il reale costo fiscale di un investimento. E non è mancato l’auspicio di una «revisione delle strategie del sistema bancario» che, per Dettori, dovrebbe sostenere le grandi trasformazioni urbane insieme ai piccoli e medi investimenti della cosiddetta ricucitura urbana del territorio.
QUI la Relazione completa del Presidente Assimprendil Ance Marco Dettori