La collezione di Ceramiche Piemme disegnata da Pierre Charpin si chiama «Fragments» in omaggio al paziente lavoro di raccolta e composizione di riferimenti al suo lavoro artistico. Il mondo di segni e di suggestioni ispirazioni e tendenze legate alla visione dello spazio e delle superfici viene riassunto dal designer in due decori fortemente iconici:
- Form
- Oblong
Più materiali per la stessa superficie
Fragments rimanda anche alla scomposizione e ricomposizione progettuale di più materiali per le stesse superfici: l’effetto brillante e continuo della resina, i giochi decorativi delle forme in pietra, l’utilizzo della maiolica sulle pareti.
Pavimenti e pareti possono in questo modo ‘vestirsi’ combinando superfici brillanti e mat; monocromatiche e decorate; effetto resina con la pietra, dando vita ad inserti e movimenti nello spazio.
4 tonalità naturali
Fragments by Pierre Charpin è declinata in 4 tonalità naturali: dalla più chiara Milk alla più scura Charcoal (grigio scuro) passando attraverso il grigio nuvola Cloud e il più caldo Tan sia nei decori Form e Oblong che nelle superfici mono-cromo effetto resina (Resin) ed effetto legno (Wood).
Per i rivestimenti le piastrelle che ricreano l‘effetto maiolica sono disponibili altre due sfumature: Fern e Ocean.
Tre le finiture tridimensionali : Dune, Paint e Hatch che aggiungono carattere materico alla collezione.
Pierre Charpin | Designer
«Volevo qualcosa di non statico, che potesse rappresentare il movimento.I decori sono astratti nel senso che le forme evocano le forme stesse. E’ la loro combinazione a creare un effetto pittorico, anche se i colori sono stati scelti nella zona dei grigi piuttosto che fra quelli più brillanti, come forse ci si potrebbe aspettare da parte mia».
Massimo Barbari | Amministratore delegato Ceramiche Piemme
«La collaborazione con Charpin ci ha molto colpiti soprattutto per la sua capacità di entrare nei processi produttivi più che per cercare di condurli alla sua visione per lasciarsene ispirare così da lavorare con noi su un prodotto che possa poi diventare strumento nelle mani del progettista oltre che del posatore».
L’art direction del progetto è stata affidata al designer Gordon Guillaumier.