È proprio il caso di dire che la situazione di crisi che ha investito l’Italia ha fatto bene ai responsabili delle professioni tecniche. Fa bene nel senso che li ha spinti ad accelerare i tempi del confronto teso al miglioramento dei servizi da offrire agli associati.
In particolare, a Moltrasio (in provincia di Como) i vertici di Inarcassa in rappresentanza di ingegneri e architetti, di Cipag (geometri) ed Eppi (periti industriali) si sono confrontati per verificare la fattibilità di alcune iniziative comuni di tipo gestionale e programmatico.
Il primo confronto è stato sulla partecipazione alla Fondazione Patrimonio comune dell’Anci, fondazione che ha lo scopo di gestire «l’azione di federalismo demaniale», progetto che nei prossimi mesi entrerà nella fase operativa e che porterà le Casse di previdenza a svolgere un ruolo di primo piano nella gestione e valorizzazione di un patrimonio immobiliare vicino alle 19mila unità.
Resta il fatto che i piccoli comuni non hanno risorse per valorizzare questo patrimonio immobiliare: per questo Inarcassa, Cipag ed Eppi stanno verificando l’istituzione di un apposito fondo di rotazione che anticipi il 50% delle parcelle dei professionisti impegnati nel recupero del patrimonio pubblico.
Entro novembre i comuni dovranno anche identificare gli immobili di loro interesse e da gennaio potrebbero iniziare per i tecnici i primi incarichi per verificarne la valorizzazione. Tra tre anni comunque gli enti locali dovranno realizzare tutti gli obiettivi di destinazione degli immobili.
Tra gli altri impegni, ingegneri, geometri e periti industriali si sono trovati d’accordo nell’istituire un centro studi comune, insieme alla possibilità di unificare le sedi operative, di unificare i criteri di rilascio del Durc e attuare le convenzioni a beneficio degli iscritti.