Italcementi e Calcestruzzi, società partner di WeBuild nel progetto di costruzione del nuovo ponte di Genova e fornitrici dei materiali, si sono avvalse della collaborazione del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli Studi di Bergamo per lo studio e la messa a punto del calcestruzzo per la soletta dell’impalcato dell’infrastruttura.
Il team di ricercatori guidato dal prof. Luigi Coppola (docente di Materiali per il restauro delle strutture e Materiali per l’edilizia nei corsi di laurea d’Ingegneria Edile dell’Università degli Studi di Bergamo e presidente della sezione italiana dell’American Concrete Institute) ha collaborato con la Direzione Tecnologie e Qualità di Italcementi per lo sviluppo del mix-design del calcestruzzo utilizzato per ricoprire i 1.067 metri di lunghezza dell’impalcato del ponte sul Polcevera e garantire il rispetto delle esigenze strutturali, di durabilità e di sostenibilità ambientale dell’opera.
La composizione del calcestruzzo è stata progettata per garantire un’eccellente durabilità nei confronti degli agenti aggressivi ambientali: è stato studiato per resistere all’ambiente marino, trovandosi il ponte a una distanza ridotta dalla costa (500 metri), per resistere all’azione dell’anidride carbonica dell’aria e a quella dei sali disgelanti utilizzati durante il periodo invernale per prevenire la formazione del ghiaccio sul manto stradale.
Attraverso specifici test di laboratorio, è stata posta particolare attenzione alla resistenza ai cicli di gelo e disgelo: un calcestruzzo studiato quindi per far fronte a eventuali incrementi di temperatura dovuti al riscaldamento globale, ma anche a eventuali ondate di gelo, prevedendo già qualsiasi cambiamento climatico possa interessare l’area di Genova per i prossimi 150 anni. L’eccellente durabilità del materiale è stata garantita anche dall’utilizzo di agenti espansivi in grado di prevenire la formazione di fessurazioni all’interno del calcestruzzo.
Per rispettare le esigenze di sostenibilità, il calcestruzzo è stato confezionato con cementi a basso impatto ambientale, grazie alla presenza di materie prime riciclate (nell’ordine del 40%) provenienti dal ciclo produttivo dell’acciaio e dal basso livello di emissioni di Co2 (il 30% in meno di un cemento tradizionale).
Infine, obiettivo della ricerca era anche quello di sviluppare un calcestruzzo che potesse facilitare la lavorazione in cantiere, consentendo una posa in opera agevole e rapida che permettesse il completamento dei lavori della soletta in tempi molto brevi.
Le prove sul materiale sono state effettuate nel Cem-Lab (Cementitious Materials Laboratory) del Campus ingegneristico di Dalmine (Bg), che si occupa della ricerca nel settore dei materiali cementizi con particolare attenzione alla tematica della sostenibilità.
Ing. Luigi Coppola | Docente Università degli Studi di Bergamo
«L’obiettivo della ricerca sperimentale condotta nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate era quello di progettare un calcestruzzo che potesse resistere alle condizioni ambientali più estreme e prevenire qualsiasi forma di degrado della soletta del nuovo ponte. Grazie alle più recenti innovazioni tecnologiche nel settore del calcestruzzo è stato possibile sviluppare e testare un materiale che potesse garantire una vita utile molto elevata e resistere per più di 150 anni. Il calcestruzzo destinato alla soletta del nuovo ponte di Genova è stato progettato per rispettare a 360° le esigenze di durabilità dell’opera, le esigenze del lavoro e della velocità di esecuzione e le esigenze di sostenibilità ambientale. È stato sicuramente un grande onore aver potuto contribuire con la nostra ricerca applicata a un progetto così importante in grado di ridare alla città di Genova il suo ponte». (vb)