Il Programma Integrato d’Area di Inu è uno strumento per valorizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sui territori, affinché siano efficacemente indirizzate nelle strategie di rigenerazione urbana e transizione ecologica e riescano a mobilitare i contributi privati.
La proposta legislativa che l’Istituto Nazionale di Urbanistica mette a disposizione del Governo è illustrata in un documento recentemente approvato dal consiglio direttivo nazionale.
Si parte dalla convinzione che il coordinamento territoriale degli investimenti del Pnrr e degli altri fondi comunitari, statali e regionali dovrebbe essere considerato un compito di importanza nazionale, non locale ed episodico.
Occorre quindi creare le condizioni urbanistiche e fiscali propizie perché le risorse pubbliche del Pnrr siano messe in grado di attivare risorse private, e insieme con esse – sotto la regia dei comuni, che potrebbero avvalersi del Programma Integrato d’Area singolarmente o in forma associata – provvedere a rigenerare intere parti di città, secondo un progetto di rinnovamento delle reti di connessione verde e blu, di mobilità sostenibile e di produzione e trasmissione dell’energia da fonti rinnovabili integrato con gli spazi pubblici e le dotazioni urbanistiche.
Il Programma Integrato d’Area realizza alcuni importanti principi della “Legge di principi per il Governo del territorio”, che resta il fondamentale obiettivo di medio periodo per l’impegno politico – culturale dell’Istituto, ed inoltre anticipa alcuni contenuti del Disegno di legge sulla Rigenerazione urbana all’esame del Senato.
È elaborato dai comuni, singoli o associati, che attraverso di esso individuano gli interventi pubblici e privati e le aree, anche non contigue con essi funzionalmente connesse, per la cui realizzazione sono impiegati, nella loro totalità, i contributi per il rilascio del permesso di costruire di cui all’art. 16 del dpr 380/2001.
Il Programma Integrato d’Area può essere derogatorio agli strumenti urbanistici vigenti e assume valore conformativo dell’uso del suolo e le sue previsioni, ferme restando le scadenze per l’impiego dei fondi del Pnrr, restano efficaci per dieci anni a decorrere dalla sua approvazione.
Durante tale arco temporale, gli immobili privati oggetto di un complessivo intervento di ristrutturazione o restauro inclusi nel Programma Integrato d’Area fruiscono dei seguenti benefici fiscali:
- esenzione dall’Imu;
- applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti funzionali alla effettuazione degli interventi;
- proroga della applicazione dei benefici in materia di risparmio energetico e manutenzione straordinaria stabiliti dalle norme vigenti;
- esenzione dai tributi per l’occupazione di suolo pubblico e dalla tassa dei rifiuti nel periodo di esecuzione dei lavori;
- esenzione dalla corresponsione del contributo sul costo di costruzione;
- deduzione dal reddito delle persone fisiche di quota parte dell’Iva in relazione all’acquisto dalle imprese di unità residenziali costituenti “prima casa”;
- esenzione dai tributi per l’occupazione di suolo pubblico per gli immobili ad uso commerciale dopo l’esecuzione degli interventi fino alla scadenza del Programma;
- deduzione dal reddito del locatore delle spese ordinarie di gestione degli immobili dati in locazione; esenzione dall’imposta di registro annuale per gli immobili dati in locazione.
È inoltre prevista una serie di semplificazioni procedurali per far sì che il Programma sia definitivamente approvato e utilizzabile dai comuni entro 315 giorni.
La proposta legislativa del Programma Integrato d’Area potrebbe essere resa operativa attraverso un emendamento alla Legge di bilancio ed un decreto attuativo (dpcm o dm Infrastrutture e Trasporti Sostenibili) riferito alla normativa statale sovraordinata (legge n. 1150/1942).
L’Inu si rende disponibile a collaborare alla traduzione della proposta in atto legislativo e alla stesura di una eventuale circolare esplicativa.