Il restauro degli edifici storici è un processo delicato, che esige una conoscenza approfondita delle tecniche costruttive e dei materiali impiegati in epoche passate; è inoltre fondamentale utilizzare prodotti della massima funzionalità, che al contempo risultino rispettosi delle caratteristiche estetiche di riferimento.
Per il restauro conservativo delle facciate, degli interni e del portone del Ciabàs, il più antico tempio valdese presente in Italia situato tra i comuni di Angrogna, Luserna San Giovanni e Torre Pellice, si è deciso di fare affidamento anche su una soluzione messa a punto dal brand San Marco.
Antica Calce Elite
La scelta per il rifacimento delle facciate esterne è infatti ricaduta su Antica Calce Elite, una finitura murale dotata di elevata traspirabilità e basso assorbimento d’acqua, la cui base è costituita da un legante minerale. Grazie alla sua particolare formulazione il prodotto è in grado di controllare l’umidità e di proteggere a lungo le superfici esterne, assicurando un’elevata resistenza agli sbalzi termici e un efficace contrasto dei fenomeni di degrado.
Antica Calce Elite, un prodotto che può essere utilizzato non solo per gli esterni, ma anche per gli interni, fa parte della linea “Abitare il Benessere”: una gamma di quattro pitture murali sviluppata da San Marco per garantire il massimo comfort abitativo. I prodotti che ne fanno parte assicurano infatti una ridotta emissione di Voc (composti organici volatili): caratteristica che gli è valsa la prestigiosa certificazione “Indoor Air Comfort Gold”, un riconoscimento riservato ai prodotti che soddisfano precisi e stringenti requisiti legati alla qualità dell’aria negli ambienti interni.
Prima del restauro
Il processo di tinteggiatura è stato condotto avvalendosi della consulenza del colorificio I Tecnici del Coloredi Pinerolo, che ha anche fornito i materiali utili all’intervento di restauro pittorico. La complessiva progettazione e realizzazione del restauro del tempio è stata curata dall’impresa Aristea dell’architetto Pierangelo Ronfetto.
L’impianto originale del tempio risale al 1555. Nel corso della sua storia, tuttavia, la struttura ha subito diverse distruzioni e ricostruzioni, soprattutto in seguito ai conflitti religiosi che hanno interessato la comunità valdese tra il XVI e il XVII secolo.
Prima delle operazioni di restauro conservativo la superficie esterna era tinteggiata con una idropittura acrilica applicata su un rivestimento a base di malta cementizia, e successivamente rasata con legante cementizio; fatta eccezione per le parti basamentali e il timpano, rivestite con l’intonaco datato al periodo di costruzione dell’edificio. La tinteggiatura risaliva verosimilmente agli anni Settanta del secolo scorso, applicata su un impianto risalente alla fine dell’Ottocento, quando il tempio era stato ricostruito.
Eliminazione parti danneggiate
L’intervento di restauro delle facciate e del portone ha preso il via con l’eliminazione delle parti danneggiate da malta cementizia compromessa dall’umidità di risalita, seguita da impacchi di resine a scambio ionico per la rimozione dei sali igroscopici, dove presenti. Si è poi proceduto con un idrolavaggio a bassa pressione della superficie esterna e con il ripristino delle lacune nell’intonaco mediante una malta macrocellulare traspirante e deumidificante, con caratteristiche granulometriche identiche al materiale originale.
Ripristino delle lacune
Il passaggio successivo ha interessato il ripristino, eseguito a mano libera, delle lacune presenti nelle parti di ornato in rilievo con l’utilizzo di malta di calce idraulica forte e calce aerea, anche in questo caso con le stesse caratteristiche granulometriche del materiale originale.
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Tinteggiatura
A questo punto dei lavori è stata eseguita la tinteggiatura delle facciate attraverso un ciclo di pittura a grassello di calce, reso possibile proprio grazie ad Antica Calce Elite di San Marco: un prodotto in grado di riprodurre lo stile delle antiche lavorazioni in calce della tradizione italiana, ideale per la ristrutturazione di superfici sia storiche che contemporanee.
La delicata nuance scelta per la decorazione esterna ha donato nuova vita al tempio, preservando la sua identità e aprendo le porte al racconto di una storia millenaria.