Il Festival dell’Architettura di Roma 2024 si è chiuso con un bilancio decisamente positivo sia in termini di partecipazione che di contributo al dibattito sui problemi e le opportunità della Capitale.
Decine di architetti e artisti di fama internazionale hanno illustrato i progetti che incideranno sulla fisionomia della Roma del futuro. Centinaia di professionisti e di studenti hanno seguito convegni e dibattiti, partecipato a workshop, ammirato e commentato le installazioni realizzate per l’occasione alla Casa dell’Architettura e anche in altre zone di Roma. Ma, soprattutto, migliaia di cittadini hanno visitato le mostre, preso parte alle visite guidate, assistito alle performance artistiche e a tutti gli altri eventi che all’interno del complesso monumentale dell’Acquario Romano e nelle piazze dei Municipi VIII e XII hanno animato dal 26 settembre fino ad oggi il Festival dell’Architettura di Roma.
Festival dell’Architettura di Roma
Si è chiusa, questa sesta edizione del Festival, con i saluti del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, Alessandro Panci, e della Consigliera Oar e Direttrice FAR, Alice Buzzone. Ma con oggi non cala il sipario su tutti i temi toccati nel corso dell’evento ideato e organizzato dall’Ordine, a cominciare da quello riguardante la necessità di accelerare sui processi di rigenerazione urbana.
Non a caso, al centro della giornata conclusiva del Festival sono stati messi lo show di Alvar Aaltissimo e Giulio Armeni, in arte Filosofia coatta, sulla mostra “Città urgenti” e le surreali soluzioni con cui far fronte ai problemi che attanagliano i centri urbani e, soprattutto, si è svolta una tavola rotonda con don Antonio Coluccia dedicata alla necessità di prestare una maggiore attenzione alle periferie perché, come sottolinea l’ex Presidente Oar Christian Rocchi moderando il dibattito, «la città è una serie di relazioni, non è solo costruito, e quando queste mancano, bisogna crearle».
Alessandro Panci | Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia
«FAR 2024 è stato un efficace strumento per crearle. Uno dei temi più importanti di cui abbiamo parlato in questi undici giorni di Festival è quello della rigenerazione urbana, che non riguarda solo l’aspetto edilizio, ma tutte le condizioni socioeconomiche di ogni singolo quartiere della Capitale. Il Festival dell’Architettura di Roma è arrivato nella città, nelle piazze, davanti i portoni delle case dei cittadini. Con questo evento abbiamo fatto conoscere meglio qual è l’impegno di noi architetti per la città e per il benessere comune, e anche quali sono i progetti che, grazie agli ingenti finanziamenti del Pnrr e per il Giubileo, contribuiranno a dare un nuovo volto alla Capitale. Continueremo ovviamente a farlo durante il nostro operato però in questa occasione più che in altre abbiamo messo in luce la vicinanza tra l’amministrazione, i professionisti e la cittadinanza».
Alice Buzzone | Direttrice Ordine degli Architetti di Roma e provincia
«Il Festival è stato un luogo di fermento entusiasmante. Abbiamo mostrato l’architettura da marciapiede, quella che incide sulla vita quotidiana delle persone, aprendo le porte della Casa dell’Architettura e coinvolgendo i territori per avere un’interazione profonda con la città. Da queste giornate sono nate nuove alleanze culturali, che anche dopo la chiusura di FAR continueranno a influire positivamente sulla vita della città».