Venezia rappresenta uno dei più importanti siti storici e culturali nel mondo che, attraverso gli anni e le mutazioni, continua a dare forma ai desideri: grazie al progetto di restauro – ad opera dello studio Caprioglio Architects – di un fabbricato (ex falegnameria nautica) del complesso dello Squero Fassi, nel sestiere di Cannaregio, si è concretizzata nello Spazio Berlendis una nuova concezione di contemporaneo, intesa come pratica e non come mera periodizzazione.
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Il desiderio delle committenti Emanuela Fadalti e Matilde Cadenti – che a Venezia lavorano da sempre occupandosi di arte e di architettura – guardava, infatti, a favore di una rilettura del ruolo degli spazi espositivi, in grado di preservare l’eredità culturale dei luoghi e allo stesso tempo offrire un ambiente “neutro” per l’opera artistica.
La scelta dei materiali per lo Spazio Berlendis ha costituito dunque un elemento cruciale: in modo particolare il pavimento, serviva una superficie che lasciasse spazio all’interpretazione di oggetti e immagini, scenari e situazioni decisamente eterogenei e che, allo stesso tempo, assecondasse il motus proprio della morfologia veneziana.
Un’architettura flessibile, vocata ad accogliere eventi di varia natura artistica, ha trovato in Nuvolato Architop Ideal Work una superficie che guida nello spazio, senza imporsi sull’esposto.
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Superficie continua e senza giunti di dilatazione
Nuvolato Architop Ideal Work è il rivestimento scelto per la pavimentazione delle sale: in pochi millimetri (3-4mm) consente di superare i limiti di spessore e di peso del calcestruzzo tradizionale (elicotterato) di cui mantiene la robustezza, ma in un contesto di cura del dettaglio e di alto valore estetico e cromatico. L’effetto ottenuto è quello di una superficie continua e senza giunti di dilatazione, contemporanea, graffiante e resistente, indicata per aree soggette ad alto traffico e anche per il ripristino di grandi pavimentazioni, utilizzabile sia in interno che in esterno.
Filippo Caprioglio | Progettista
«Nuvolato Architop ci ha permesso di ottenere un effetto cementizio dotato di brillantezza e opacità al contempo. L’assenza di tagli sulla superficie ha garantito fluidità agli ambienti e ha posto in risalto l’intento progettuale del giocare sulle transizioni: guardando all’esterno si vedono le superfici d’acqua e di mattoni; (…) allo stesso modo all’interno, dove abbiamo recuperato le pareti di mattoni con la tecnica del “cuci e scuci”, inserendo pannelli sopraelevati per le opere d’arte, costruiti in modo da ospitare l’illuminazione, in un dialogo di luci e materiale».
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Una scatola neutra
Il risultato è un manufatto dalle caratteristiche del padiglione ma situato nel cuore della città, una scatola neutra dalla grande personalità che lascia spazio all’arte senza porsi in competizione.
Con i suoi luminosi 300 mq di superficie e i 250 mq di pareti espositive, le importanti altezze e l’affascinante accessibilità anche dal Rio dei Mendicanti tramite la porta d’acqua, lo Spazio Berlendis offre ai visitatori l’opportunità di immergersi in un mondo liquido di immaginazione e contemplazione; uno spazio di creazione che pone sempre al centro l’uomo…e l’artista.
Chi ha fatto Cosa
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Ideal Work | Spazio Berlendis. Realizzazione: Spazio Berlendis
- Luogo: Venezia, sestiere Cannaregio
- Progetto architettonico: DL, Arch. Filippo Caprioglio – Caprioglio Architects
- Collaboratori: arch. Miriam Mattana, arch. Costantino Paparella, arch. Angela D’Alessio, arch. Filippo Bobbo
- Progetto Strutturale: Ing. Riccardo Tommasi
- Progetto Impianti: Ing. Andrea Brisighella
- General Contractor: Beta Costruzioni
- Superficie complessiva: 500 mq
- Pavimenti interni: Ideal Work, Nuvolato Architop
- Foto: ©Paolo Monello