Knauf ha annunciato una nuova iniziativa a supporto del design, dell’architettura innovativa e dell’arte d’avanguardia. Knauf ha premiato i vincitori del FuturDome Prize 2018, contest organizzato da FuturDome (in collaborazione con Ventura Projects) che ha lo scopo di valorizzare e sostenere i giovani professionisti del design e creare avanguardie artistiche contemporanee sostenute da partner istituzionali di alto profilo.
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La premiazione si è svolta negli attici di FuturDome, in via Paisiello 6 a Milano, sede del futurismo italiano recentemente restaurato con il supporto indispensabile delle tecnologie Knauf.
Andrea Bucci | Knauf Ceo
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«Knauf sostiene da sempre FuturDome e le sue iniziative: sono Knauf i sistemi usati per il restauro di FuturDome, c’è Knauf nelle sponsorizzazioni delle sue attività e sono di Knauf i materiali con cui gli artisti hanno plasmato le opere della mostra The Habit of a Foreign Sky. Tra Knauf e FuturDome c’è una notevole affinità di visione, avendo Knauf una vocazione alla ricerca e all’uso umanistico della tecnologia, che si inserisce perfettamente nei canoni delle attività di FuturDome. Il FuturPrize rappresenta così per Knauf un contesto ideale per comunicare e condividere la propria visione e la propria missione con il gotha degli opinion leader italiani dell’edilizia e dell’abitare, rendendo tutti partecipi delle possibilità che Knauf e le sue tecnologie offrono al settore edile italiano per la realizzazione di un abitare più nuovo, più confortevole e più rispettoso dell’ambiente».
Il Premio: 3 categorie
Il FuturDome Prize, che assegna premi di duemila euro per contribuire alla libertà creativa degli autori, si articola su tre categorie:
- Enduring Ambiances dedicata ai progetti capaci di incarnare una continuità nello spazio e nel tempo;
- Sintesi emotiva, dedicata a progetti in grado di creare ambienti comunicativi positivi con oggetti o dispositivi capaci di interagire con le sensazioni umane;
- Comunità di stabilizzazione dedicata ai progetti che rafforzano comunità emergenti o esistenti superando identità e barriere;
Candidati e giuria
- Elena Braghieri (fotografa)
- Paola Carimati (giornalista)
- Marco Ferreri (designer)
- Constance Gennari (The Socialite Family)
- Irene Kronenberg e Alon Baranovitz (designer)
- Luca Nichetto (designer)
- Angela Rui (Critica del design e curatrice)
- Paolo Ulian (designer).
I Vincitori
La giuria ha premiato le opere di Yoya Kobayashi, Kodai Iwamoto e Nienke Helder nelle rispettive categorie, mentre a Gerjanne van Gink, con Ads-Mirror, è andato il Premio Speciale della Giuria.
- A Yoya Kobayashi (Tokyo, Giappone), con il progetto Quiet, è stato assegnato il premio per la categoria Emotional Synthesis.
- A Kodai Iwamoto (Kagoshima, Giappone), con il progetto Plastic Blowing, è stato assegnato un premio del valore di duemila euro per la categoria Enduring Ambiances.
- A Nienke Helder (Eindhoven, Paesi Bassi), con il progetto Sexual Healing, è stato assegnato il premio per la categoria Stabilising Communities.
A Gerjanne van Gink, con Ads-Mirror, è andato il Premio Speciale della Giuria. Ads-Mirror è un progetto che evidenzia, attraverso una lastra riflettente retroproiettata, la capacità della tecnologia di supportare categorie di anziani in cui è stato riscontrato il morbo di Alzheimer. Grazie alla visualizzazione di filmati che mostrano le gestualità relative ad azioni quotidiane, i malati di Alzheimer possono ottenere maggiore indipendenza e acquisire nuove strutture mnemoniche, senza aiuti esterni.
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Premio alla Carriera
Il premio del Lifetime Achievement è stato inoltre conferito a Gianni Pettena, architetto, artista e critico, professore di Storia dell’Architettura Contemporanea all’Università di Firenze e di Progettazione alla California State University, per aver ispirato giovani architetti e designer con progetti e visioni idealizzate di spazi e paesaggi urbani.
Gianni Pettena (Bolzano, Italia), con il suo Archipensieri (2001, 2002) si è dimostrato un artefice che senza mai abbandonare il proprio percorso artistico è rimasto coerente con le sue origini, evolvendo attraverso un’attività teorica che non rinnega mai tutte le precedenti premesse ideologiche ma, al contrario, enfatizza teorie e concetti relativi allo scambio e alla sovrapposizione di discipline artistiche.