La Fondazione Con Il Sud promuove la quarta edizione del Bando storico-artistico e culturale per recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati: il bando come nelle precedenti edizioni si rivolge ai proprietari di immobili non in uso, chiedendo loro di metterli a disposizione della comunità locale: un contratto di affitto regolarmente sottoscritto garantirà l’uso del bene per almeno 10 anni. L’iniziativa, che mette a disposizione 4 milioni di euro, prevede due fasi e interessa i beni immobili di pregio storico, artistico e culturale presenti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Immobili idonei ad attivitĂ socio-culturali
Potranno essere candidati immobili o porzioni di immobili che non siano giĂ utilizzati o affidati e che siano idonei ad ospitare attivitĂ socio-culturali. Potranno essere prese in considerazione anche le aree archeologiche solo se adattabili allo svolgimento di questo tipo di attivitĂ e le chiese, solo se non piĂą adibite al culto.
Dal bando sono esclusi ruderi, giardini, parchi, cave, piazze, cimiteri, sorgenti, terreni e altri beni non idonei alle attività previste. L’indirizzo di scelta si orienta su tutti quei beni che, oltre ad un’effettiva rilevanza storica, artistica e culturale, possiedono anche caratteristiche giudicate idonee su potenzialità d’utilizzo, contesto, fruibilità ed entità del canone richiesto. Le candidature dei beni potranno pervenire fino al 30 marzo prossimo.
Le fasi del bando
Nella prima fase gli amministratori e proprietari dei beni potranno inviare alla Fondazione una manifestazione di interesse con cui si impegnano a riservarle l’onere e il diritto di individuare il miglior intervento di valorizzazione del bene e, di conseguenza, di selezionare l’ente del Terzo settore a cui concederanno l’utilizzo del bene per almeno 10 anni.
La Fondazione valuterĂ gli immobili: quelli ritenuti idonei verranno pubblicata con scheda descrittiva online, dando la possibilitĂ alla comunitĂ di condividere idee e commenti.
Nella seconda fase, gli enti del Terzo settore potranno presentare progetti di valorizzazione relativi ai beni selezionati, in un’ottica di uso comune e di restituzione alla collettività degli immobili.
Le proposte progettuali potranno essere presentate da partnership composte da almeno tre soggetti, di cui due organizzazioni di Terzo settore, oltre a istituzioni, università , mondo economico e della ricerca. Le proposte dovranno riguardare interventi tesi a rigenerare effetti positivi, in termini di sviluppo socio-economico, per la comunità locale.