I sindacati di categoria Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e le associazioni artigiane edili hanno sottoscritto il verbale di accordo del contratto del settore, scaduto il 31 dicembre del 2012, che interessa mezzo milione di addetti.
Il testo, che riconferma il modello contrattuale basato sul ruolo del contratto nazionale e la contrattazione di secondo livello, prevede un aumento salariale di 110 euro al terzo livello (84,62 euro al primo livello) suddiviso in tre tranches (gennaio 2014, gennaio 2015 e dicembre 2015). Il contratto durerà 3 anni e 3 mesi, dal 1° gennaio 2013 al 31 marzo del 2016.
I segretari nazionali di Feneal, Filca e Fillea, Emilio Correale, Franco Turri e Mauro Livi hanno sostenuto che: «… tra le novità più significative dell’accordo c’è sicuramente l’impegno reciproco di tutti i soggetti nel trovare soluzioni per garantire la rappresentanza degli artigiani negli enti paritetici. L’intento delle organizzazioni sindacali è quello di privilegiare il rafforzamento del sistema unitario già esistente. Senza un accordo non si esclude la possibilità di costituire un nuovo ente, con accordi specifici tra livello territoriale e nazionale. Inoltre si lavora per permettere l’ingresso negli enti bilaterali di tutti i soggetti presenti nel mondo edile, anche gli impiegati e i lavoratori autonomi, secondo modalità da definire».
Tra i contenuti dell’accordo ci sono la conferma dell’anzianità professionale edile (il Premio Ape), il mantenimento dello 0,10% quale quota per i lavori usuranti e pesanti e l’impegno a limitare il ricorso a forme di lavoro precarie e non standard.
Sottolineano i segretari nazionali delle rappresentanze sindacali di Feneal, Filca e Fillea che «… per la prima volta gli artigiani hanno firmato un rinnovo prima dell’Ance. Si tratta di una vera inversione di tendenza, anche nei rapporti di forza numerici tra le due associazioni. Le trattative con gli artigiani, pur lunghe e complesse per la profonda crisi del settore, sono state sempre contraddistinte da un approccio costruttivo e propositivo, ed infatti non è stata proclamata una sola ora di sciopero. Spiace constatare come lo stesso senso di responsabilità non sia stato adoperato dall’Ance».