Chi, riferendosi al periodo 2021-2023, parla di triennio sfidante è Cecilia Zampa, cofondatrice del Gruppo Fibre Net e ceo e direttore commerciale di Fibre Net, azienda friulana che da più di vent’anni progetta e produce prodotti e sistemi in materiali compositi fibro rinforzati per il consolidamento e il ripristino edilizio e infrastrutturale. Oggi il gruppo dà lavoro a oltre 150 persone, distribuite in diverse sedi in Italia.
Cecilia Zampa (foto Fibre Net)
Siamo al Saie con soluzioni per il rinforzo strutturale. Stiamo lavorando nel campo della geotecnica con sistemi che presenteremo a breve Cecilia Zampa, Ceo e Direttore commerciale di Fibre Net
«In questi tre anni abbiamo lavorato intensamente, raggiungendo numeri importanti: +40% nel 2023 sul 2022. Nel biennio ’21-’22 il sisma bonus e le nostre nuove politiche commerciali ci hanno portati a fare investimenti impegnativi che, in questi anni, hanno prodotto risultati rilevanti, in particolare nel 2023».
(foto Fibre Net)
Con lo stop al Superbonus alcune cose sono cambiate anche per l’azienda di Pavia di Udine.
«L’improvviso blocco dello strumento del credito fiscale in edilizia è stato anche per noi un momento di impasse; oggi, prevediamo di chiudere il 2024 con una leggera contrazione sull’anno prima. Ma siamo un’azienda solida e flessibile, orientata all’innovazione di prodotto e di mercato. Il nuovo contesto ha rafforzato e accelerato processi già in atto, quali quelli legati agli sviluppi nei settori delle infrastrutture e dell’export, già avviati negli anni della pandemia».
(foto Fibre Net)
Oggi il percorso di innovazione di Fibre Net procede senza interruzioni.
«Continuiamo a innovare i processi produttivi attraverso politiche di sostenibilità ambientale e attività di Ricerca&Sviluppo, attività quest’ultima che ci ha sempre contraddistinti e premiati. Non cambia nemmeno la nostra attenzione ai progettisti, per i quali organizziamo le Academy, facciamo formazione, promuoviamo convegni e produciamo documentazione tecnica di supporto».
Infine, le previsioni per i prossimi tre anni.
«Il prossimo sarà ancora un anno di transizione per il settore delle costruzioni. Dal 2026 invece ci attendiamo tassi di crescita stabili per un Paese come il nostro, in cui deve rimanere forte l’attenzione alla riqualificazione e all’adeguamento del patrimonio edilizio esistente».