Se c’è un luogo dove gli intonaci sono messi a dura prova dall’umidità, questo è certamente Venezia. È quindi particolarmente significativo il progetto di restauro del complesso del Pio Loco delle Penitenti, edificio originale realizzato a partire dal 1730 da Giorgio Massari.
La struttura si trovava in un avanzato stato di degrado, cosa che ha richiesto consistenti lavori di recupero e restauro. Sono state scavate e gettate delle vasche di difesa dall’acqua alta e realizzate nuove opere di fondazione nelle aree interne ed esterne al complesso.
In particolare, è stato creato un supporto sulle murature fondazionali atto alla posa di una membrana bentonitica per l’impermeabilizzazione. Infine, sono stati realizzati interventi di consolidamento e rinforzo di diversi solai, delle murature e delle strutture di copertura.
Per quanto riguarda il rifacimento degli intonaci, l’impresa esecutrice ha scelto di utilizzare i prodotti del Sistema Intonaci Fassa Bortolo. Gli intonaci storici esterni sono stati ricostruiti con Intonaco Di Cocciopesto 738 a base di calce idraulica naturale Nhl 3,5 e cocciopesto.
Inoltre, è stato utilizzato S 650, un bio-rinzaffo bianco per il risanamento di murature umide per interni ed esterni, per favorire l’adesione tra la muratura e l’intonaco di risanamento.
A seguire sono stati utilizzati il bio intonaco di fondo a base calce Kb13 (primo intonaco italiano certificato Anab-Icea, che recentemente Fassa ha rilanciato nella versione fibrata, Kb13 Evolution) e la finitura S 605, sempre a base calce aerea.
La struttura oggi è diventata una residenza per anziani non autosufficienti, centro diurno per malati di Alzheimer e servizi di quartiere, e questo ha comportato, oltre al semplice restauro, anche la necessità di alcune modifiche importanti: il complesso infatti, era progettato originariamente per ridurre al minimo i punti di possibile contatto delle Penitenti tra loro e con l’esterno; il nuovo progetto ha dovuto coniugare il bisogno di restauro e di conservazione di un edificio storico con le esigenze di questa nuova destinazione d’uso, cercando da un lato di conservare l’irregolarità e la morbidezza delle superfici antiche, dall’altro di apporre dei nuovi interventi. È il caso, ad esempio, dei tre nuovi corpi scala esterni, che risolvono contemporaneamente le relazioni tra gli edifici, la distribuzione complessiva e le esigenze di sicurezza del complesso.