La terza sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza 46165/2013 ha deliberato che risulta evasione fiscale l’ipotesi di reato che si configura quando viene trasferito un immobile il cui prezzo si allontana dai dati forniti dall’Osservatorio del mercato immobiliare.
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Secondo i giudici «vi era stata una sottofatturazione del corrispettivo degli immobili che risultavano venduti dall’impresa dell’imputato a privati con prezzi dichiarati inferiori rispetto al valore degli immobili stessi».
Nello specifico è stata confermata la sentenza di secondo grado nella quale è stata riconosciuta la responsabilità penale di un imprenditore per il reato di dichiarazione infedele di cui all’art. 4 del dlgs 74/2000.
Dando prevalenza ai dati fatturali la corte distrettuale avrebbe rilevato la sottofatturazione e proceduto con gli accertamenti previsti dall’art. 39, primo comma, lettera D del dpr 600/1973 in forza del quale il reddito vieni rettificato nel caso in cui l’incompletezza, la falsità o l’inesattezza degli elementi indicati nella dichiarazione o nei relativi allegati risulti dall’ispezione delle scritture contabili, ovvero dal controllo della completezza, esattezza e veridicità delle registrazioni contabili sulla scorta delle fatture e degli altri atti e documenti relativi all’impresa nonché dei dati e delle notizie raccolte dall’ufficio nei modi previsti dall’art. 32.