Il traguardo è stato raggiunto grazie al gioco di squadra che ha coinvolto Ance, l’intero sistema edile e le rappresentanze di categoria. L’intervento è stato cruciale, perché ha permesso di non vanificare il lavoro fatto sino a ora. Grazie alla campagna portata avanti da Ance e supportata dalle rappresentanze di categoria le nostre richieste sono state ascoltate e opere per centinaia di milioni di euro in tutta Italia possono proseguire.
Infatti, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Antifrodi si è conferma la cessione del credito d’imposta generato da interventi edilizi agevolati per un massimo di tre volte, solo se effettuate nei confronti di banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni.
È senz’altro un buon risultato che unisce le necessarie esigenze di tutela della legalità con l’indispensabile necessità di non penalizzare i tanti operatori onesti.
La campagna di opposizione di Ance ha avuto inizio dopo la pubblicazione della bozza Sostegni-ter, in cui compariva a sorpresa il blocco della cessione del credito d’imposta, limitandolo a un’unica volta, pena la nullità del contratto.
La norma, nata come tentativo di contrastare in corsa l’aumento dei crediti fittizi, ha generato un forte malcontento fra le imprese, gli operatori e i cittadini, i quali hanno subito ravvisato le evidenti ricadute che si sarebbero manifestate sulle migliaia di cantieri in corso d’opera: il totale blocco a causa dell’impossibilità di poter coinvolgere il sistema bancario nella gestione dei crediti fiscali.
Ascoltando le richieste del settore, Ance supportata da tutti gli operatori economici si è mossa affinché venisse modificato il decreto, pur preservando l’imprescindibile esigenza di prevenire, prima, e contrastare, poi, le frodi.
Sarebbe stato sbagliato continuare per quella strada. Con il tentativo di colpire i disonesti si sarebbe rischiato di danneggiare le imprese serie e al contempo i cittadini.
Per combattere tale fenomeno occorrono maggiori controlli e norme capaci di tutelare il mercato dai processi illeciti e favorire le realtà serie e qualificate, come in parte è stato fatto con l’inasprimento delle sanzioni presenti nel nuovo decreto Antifrodi con l’approvazione delle agevolazioni alle sole imprese che applicano i contratti di settore.
di Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia