Oice accoglie molto positivamente i contenuti del comunicato dell’11 maggio 2022 a firma di Giuseppe Busia, presidente dell’Anac, con il quale si forniscono indicazioni sul calcolo dei compensi professionali in caso di riduzione dei livelli progettuali, a tutela dei progettisti spesso danneggiati da scelte inique delle stazioni appaltanti.
Giuseppe Busia | Presidente Anac
«È molto importante che sia stato precisato che l’omissione di un livello non equivale alla sua soppressione ma significa una unificazione con quello successivo e le relative attività devono comunque essere remunerate applicando il parametro Q del decreto parametri proprio del livello omesso. Non c’è quindi alcun riassorbimento della remunerazione della prestazione inerente il livello omesso, salvo rare e di fatto inesistenti eccezioni laddove alcune prestazioni siano identiche nelle varie fasi progettuali. Questo perché, diversamente s’incorrerebbe nella violazione del principio dell’equo compenso».
Gabriele Scicolone | Presidente Oice
«L’intervento dell’Autorità è particolarmente apprezzabile perché chiarisce, in generale, che la riduzione di livelli progettuali non può essere funzionale alla riduzione dei corrispettivi perché così facendo si viola la legge sull’equo compenso. Sembra banale, ma è un’affermazione che riconosce la dignità del progettista e tiene conto di una legge che dal 2017 dovrebbe sempre essere seguita dalle stazioni appaltanti in nome della qualità del progetto. In merito alla riforma del codice appalti che mira alla revisione dei contenuti dei livelli progettuali per ridurli, probabilmente da tre a due, pur nel pieno rispetto delle scelte del legislatore, Oice ritiene che sia un errore e che non si possa a priori dare un input che miri sempre e comunque, in via generale e astratta, alla riduzione degli attuali tre livelli. Riteniamo che l’attuale art. 23 del codice, rappresenti la soluzione ottimale e che la strada maestra sia sempre quella di arrivare a progetti di qualità, accurati e dettagliati, con i necessari approfondimenti tecnici e con il necessario tempo di cui devono potere disporre i progettisti. E questo soprattutto per gli interventi del Pnrr, per evitare problemi della fase di esecuzione dei lavori».