Presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna si è tenuto ieri il seminario di approfondimento «Il Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni: a che punto siamo?» organizzato da Cmc di Ravenna in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza e finalizzato ad analizzare gli effetti apportati dalla nuova normativa a quasi un anno di distanza dalla sua entrata in vigore.
Alfredo Fioretti | Vicepresidente Cmc
«Abbiamo voluto organizzare questo think tank di settore perché ci sembrava importante fare il punto della situazione a 8 mesi dalla pubblicazione della nuova normativa.
Il nostro obiettivo è quello di stimolare un dialogo costruttivo che possa favorire la comprensione e il perfezionamento di una normativa innovativa che ha semplificato il nostro sistema paese. Vista la crisi in cui versa il settore delle costruzioni è necessario non abbandonare il solco tracciato dal precedente Governo proseguendo con decisione la politica degli investimenti. In quest’ottica la conferma del Ministro Delrio a capo del Mit è stata la scelta migliore per dare continuità alla strada intrapresa».
Dal dibattito è emerso che la nuova normativa può essere considerata un punto di svolta in quanto il legislatore non solo ha voluto riorganizzare, riordinare e ristrutturare l’intera disciplina del settore, ma ha anche introdotto innovativi istituti e sistemi tesi a semplificare il contesto nazionale.
Questi interventi si accompagnano a quelli in materia di prevenzione e repressione della corruzione, per le quali è riconosciuto ad Anac una funzione di assoluta centralità. Più in particolare, sono stati introdotti l’istituto del Rating d’impresa grazie al quale Anac potrà definire i requisiti reputazionali e i criteri di valutazione degli stessi, nonché le modalità di rilascio della relativa certificazione e il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti che consentirà di razionalizzare il sistema degli appalti e delle aggiudicazioni creando delle professionalità specializzate e competenti.