Con una circolare trasmessa alle proprie associazioni territoriali, Confedilizia ha promosso la costituzione dei «Gruppi anti graffiti» in ogni città d’Italia. Si tratta di gruppi aperti a tutti gli interessati che hanno lo scopo di scoraggiare il fenomeno dei graffiti che deturpano muri, edifici pubblici e privati, arredi urbani, quali cabine dell’energia elettrica, fermate dei mezzi pubblici, panchine…
Lesione all’estetica delle città. Il loro primo atto sarà quello di illustrare nelle scuole e in altri luoghi di aggregazione il «Decalogo Confedilizia contro i graffiti», documento scaricabile dal sito di Confedilizia >>, che spiega il valore civile del decoro urbano e contesta la considerazione dei graffiti come forma d’arte. Secondo il decalogo della Confedilizia, il graffito non è un’opera d’arte ma rappresenta una lesione all’estetica delle città, con il risultato di avere muri devastati da scritte, arredi malridotti e monumenti pubblici danneggiati, situazioni che trasformano in modo negativo l’aspetto urbano, a volte deprimendo anche l’intera zona cittadina. Secondo Confedilizia, eseguire un graffito significa anche commettere un reato: infatti la legge prevede che imbrattare cose mobili altrui possa essere punito a querela della persona offesa con la multa fino a 103 euro.
Reato più grave. Realizzare un graffito su beni immobili o mezzi di trasporto pubblici o privati rappresenta una fattispecie di reato più grave, perseguibile d’ufficio e punito con la reclusione da uno a sei mesi o con la multa da 300 a 1.000 euro: con sanzioni che diventano più pesanti se l’atto è commesso su beni di interesse storico e artistico.
Il decalogo contiene anche utili suggerimenti e consigli per limitare al massimo il fenomeno.