Fino al 2 novembre rimarrà aperto il primo bando relativo al programma comunitario di cooperazione transfrontaliera Interreg Med 2014-2020, con uno stanziamento previsto di 75 milioni di euro, dedicati al finanziamento di progetti modulari che raggruppano tre tipologie di modulo: studi e analisi, azioni pilota e test, capitalizzazione dei risultati.
Il programma Med è uno degli strumenti dell’obiettivo Cooperazione territoriale europea (Cte) che contribuiscono all’attuazione della politica di coesione europea attraverso conoscenze e scambi di esperienze, miglioramento delle politiche tra autorità regionali e locali pubbliche insieme ad altri attori dell’area mediterranea. Il programma finanzia interventi relativi a quest’area includendo le regioni appartenenti a dieci Stati membri:
- Italia
- Francia
- Spagna
- Regno Unito
- Grecia
- Portogallo
- Malta
- Croazia
- Slovenia
- Cipro
ai quali si aggiungono tre in pre-adesione:
- Montenegro
- Albania
- Bosnia.
Per quanto concerne l’Italia, è ammissibile l’intero territorio con esclusione della sola Regione Trentino Alto-Adige.
Chi può far domanda:
- gli enti pubblici nazionali, regionali e locali
- le istituzioni private
- le società private
- le organizzazioni internazionali.
La presentazione della domanda dovrà avvenire in maniera telematica attraverso il servizio Synergie Cte. Per informazioni clicca qui >>
Scopo del programma è quello di perseguire quattro priorità tematiche, che vanno dal rafforzamento delle capacità innovative delle regioni Med, per una crescita durevole dell’ambiente e lo sviluppo di fonti d’energia alternative, alla promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile, insieme all’accrescimento della capacità di gestione energetica degli edifici pubblici a livello transnazionale. Tra gli scopi anche la valorizzazione più efficace delle risorse naturali e del patrimonio culturale negli spazi costieri e marittimi adiacenti, oltre al mantenimento della biodiversità e degli ecosistemi naturali attraverso il rafforzamento della gestione e la messa in rete delle aree protette.
I fondi comunitari permettono di coprire fino all’85% dei costi ammissibili. Possono essere finanziati:
- costi amministrativi
- costi del personale
- spese per viaggi
- acquisizione di consulenze
- spese per attrezzature.