Ridurre i consumi energetici garantisce un significativo risparmio economico, perciò la realizzazione di un cappotto termico è oggi un’opera prioritaria negli interventi di isolamento termico sugli edifici esistenti, compresi quelli storici e vincolati. Conoscere prestazioni e caratteristiche dei termoisolanti più innovativi, come i pannelli Vip (“Vacuum Insulated Panels”), è fondamentale per una scelta appropriata e consapevole.
I materiali per l’isolamento termico con il cappotto
Le prime previsioni normative circa l’uso dei materiali termoisolanti in edilizia risalgono alla metà degli anni ’70, ma solo con la Legge 10/91 furono definiti i primi parametri per il dimensionamento degli strati coibenti.
In assenza di sistemi per la realizzazione di un vero e proprio cappotto termico, si trattava normalmente di un sottile strato di polistirene espanso inserito nell’intercapedine delle murature di tamponamento, in aderenza alla parete esterna.
Nulla a che vedere con i cappotti utilizzati oggi: l’evoluzione dei processi industriali ha migliorato i prodotti e le loro prestazioni, ma la tecnologia non è cambiata molto. Nel 2024 la maggior parte dei cappotti è ancora fabbricata per sinterizzazione e stampaggio di polimeri sintetici, proprio come oltre trent’anni fa.
Ovviamente esistono materiali termoisolanti alternativi—dalle schiume rigide alle lane minerali, dalle fibre vegetali agli inerti granulari—ciascuno con specificità utili nei casi e per gli scopi più diversi. Tutti sono però accomunati da una caratteristica: per ottenere prestazioni soddisfacenti servono spessori notevoli.
L’ingombro del cappotto termico
La maggior parte dei cantieri contemporanei riguarda edifici esistenti, per i quali la profondità del cappotto è solitamente un problema. Aggiungere uno strato di isolamento termico comporta la modifica, la sostituzione, il rivestimento e altre lavorazioni che riguardano la quasi totalità degli elementi architettonici.
Considerando le sole facciate, si tratta, ad esempio, del contorno lapideo dei fori finestra, delle strutture aggettanti e dei parapetti, dei dispositivi ombreggianti e di chiusura, dei sistemi di raccolta e allontanamento delle precipitazioni, delle reti e dei terminali impiantistici, oltre all’intero apparato decorativo.
Questa prima generazione di cappotti a ingombro elevato è stata sviluppata per le nuove costruzioni, nelle quali è più facile standardizzare soluzioni e dettagli. Se applicati agli edifici esistenti, però, questi cappotti creano complessità progettuali e tecnologiche, assorbono risorse, dilatano i tempi del cantiere e, in ultima analisi, fanno aumentare i costi.
La seconda generazione dei termoisolanti “ad alte prestazioni” è già una realtà, ancora di nicchia ma molto promettente. Si tratta di prodotti specifici per le riqualificazioni energetiche: lo spessore del pannello è di pochissimi centimetri.
Isolamento termico con cappotto a basso spessore
Sviluppati in origine dall’industria della refrigerazione, per l’isolamento termico di macchine e impianti operanti a bassissima temperatura, questi materiali innovativi sono stati re-ingegnerizzati per abbinare superiori capacità termoisolanti, spessore ridottissimo, sicurezza antincendio e alta compatibilità ambientale.
Quella dei pannelli sottovuoto, detti Vip (Vacuum Insulated Panel), è la tecnologia più innovativa che, in poche decine di millimetri, mette a sistema le migliori prestazioni energetiche oggi disponibili, garantendo versatilità d’uso, facilità e velocità di posa, resistenza agli urti e riciclabilità a fine vita.
Il cappotto: efficienza, comfort e risparmio
Nel corso degli anni, il continuo sviluppo dei materiali per l’isolamento termico ha reso possibile la creazione di cappotti sempre più sottili ed efficienti, come i VIP, che offrono prestazioni elevate senza compromettere lo spazio.
Capire come funziona un cappotto termico consente di comprendere le reali potenzialità di questi nuovi materiali.
Lo scopo del cappotto è ridurre la trasmissione del calore dall’interno di un edificio verso l’esterno, migliorando così il comfort termico e riducendo il fabbisogno energetico per il riscaldamento. Grazie al cappotto termico, l’edificio trattiene il calore più a lungo, migliorando il comfort abitativo e riducendo i consumi.
In estrema sintesi, un cappotto è composto da: – pannello in materiale termoisolante, vincolato alla struttura costruita da collante, tasselli eccetera; – rivestimento esterno, per protezione dagli agenti atmosferici e immagine architettonica.
Ci concentreremo sul contributo del pannello isolante ricorrendo a un esempio.
Immaginiamo l’edificio come se fosse uno scolapasta, il calore come l’acqua di cottura e il comfort termico come il livello sopra il quale bisogna mantenere l’acqua dentro lo scolapasta. Poiché quest’ultimo è forato, l’acqua versata al suo interno fluirà attraverso i fori, vuotandolo rapidamente.
Per mantenere l’acqua sopra il livello ci sono solo due possibilità:
– versare continuamente acqua nello scolapasta, ovvero fornire costantemente calore all’edificio;
– tappare quanti più fori possibile, realizzando un cappotto attorno all’edificio.
Nella seconda ipotesi l’acqua (il calore) continuerà a uscire (dall’edificio) ma con maggiore lentezza: per mantenere il livello (di comfort) basterà versarne una quantità inferiore. In pratica il cappotto rallenta la dispersione termica attraverso l’involucro edilizio, trattenendo il calore più a lungo a vantaggio del comfort e della riduzione dei consumi.
La realizzazione del cappotto incrementa l’inerzia termica dell’edificio e comporta un importante beneficio per il benessere degli abitanti. Grazie al cappotto gli spazi interni risultano infatti più confortevoli, principalmente per effetto della superiore temperatura percepita dagli abitanti.
Dal punto di vista energetico, il cappotto riduce il fabbisogno termico annuo per il riscaldamento, migliorando l’efficienza anche a vantaggio del risparmio economico. Per questo motivo il cappotto appartiene a quella speciale categoria di opere che, nel tempo, consentono di recuperare i costi sostenuti per la loro realizzazione.
In generale, al crescere delle prestazioni del cappotto aumenta il risparmio e si avvicina il punto di pareggio (break even). Negli ultimi anni, ai tradizionali termoisolanti a ingombro elevato si sono affiancati prodotti che abbinano alte prestazioni e minimo spessore, come i Vip.
Questa tecnologia di ultima generazione utilizza una strategia unica nel suo genere per massimizzare l’efficacia termoisolante, raggiungendo la migliore conducibilità termica oggi disponibile nel mercato a fronte di spessori estremamente contenuti.
Rispetto a qualsiasi altro materiale termoisolante, i Vip si distinguono per l’assenza dell’aria al proprio interno. Il vuoto comporta infatti una netta diminuzione della trasmissione del calore, circa 20 volte superiore a parità di spessore nel confronto con gli isolanti più diffusi.
Il valore dell’isolamento termico a basso spessore
Il risparmio economico generato dal cappotto termico è una risorsa da valorizzare al meglio. A tutti gli effetti si tratta di un investimento: si anticipano le spese di riscaldamento che saranno sostenute in futuro, per realizzare lo strato termoisolante che garantirà il risparmio nella gestione.
In quest’ottica il tempo di rientro dell’investimento assume un’importanza fondamentale: più sarà breve, prima inizierà il vero risparmio economico. La domanda da porsi è quindi: quali costi si possono ridurre per avvicinare il più possibile il punto di pareggio?
La qualità del materiale non è in discussione. I prezzi dell’energia sono in crescita da tempo (secondo Istat +68,7% negli ultimi 10 anni) e non è ragionevole ipotizzare un’inversione di tendenza. Ogni euro investito in un cappotto a elevate prestazioni sarà abbondantemente ripagato dal risparmio energetico conseguente.
La professionalità delle maestranze è anch’essa importantissima. Un cappotto posato senza rispettare la regola dell’arte e le norme tecniche non potrà garantire le performance energetiche attese e, nel tempo, sarà più soggetto ad ammaloramenti e decadimento prestazionale.
In generale, ridurre al minimo la durata della posa in opera è il modo più efficace per abbattere i costi. Questo risultato si ottiene con scelte progettuali mirate a limitare sia l’impiego dei nuovi elementi e accessori (soglie, davanzali, scuri, pluviali eccetera), sia il noleggio delle attrezzature (ponteggi, macchine da cantiere eccetera).
Il cappotto con pannelli isolanti sottovuoto
I Vip, cioè i pannelli isolanti sottovuoto, abbinano alte prestazioni e rapidità nella posa. Un cappotto spesso pochi centimetri è l’ideale per minimizzare i dislivelli e pareggiare le superfici, evitando interventi su davanzali, spallette, architravi e cornici, lo spostamento di cavi elettrici e tubi del gas, lo smontaggio di tende e condizionatori eccetera.
Si tratta di voci che assumono un peso notevole nel budget complessivo di un cantiere, specie negli interventi su grandi edifici e in quelli ad alta valenza storico-architettonica, senza compromessi per le prestazioni energetiche, per l’efficacia del processo di posa e – in ultima istanza ma non meno importante – per il risultato estetico.
I vantaggi dei pannelli isolanti sottovuoto
Il ridotto spessore dei Vip comporta significativi benefici anche nell’isolamento termico di coperture e sottotetti, perché non altera le altezze di colmo e di gronda, oppure nel caso di un cappotto interno applicato a pavimenti, pareti interne e soffitti, perché la riduzione delle dimensioni dei locali restano entro la tolleranza ammessa dalle norme.
Rispetto alla maggior parte degli altri isolanti termici, i Vip offrono la massima sicurezza antincendio. Si tratta infatti di materiali inorganici, considerati incombustibili o ininfiammabili dalla legislazione vigente, che possono essere impiegati per realizzare il cappotto anche in edifici a sviluppo verticale.
L’elevata resistenza della pellicola di rivestimento limita il rischio di pressurizzazione del core interno al pannello, mantenendo il vuoto e, quindi, le prestazioni per decenni, al contrario di altri materiali termoisolanti. L’abbinamento con lastre di materiale fibrorinforzato fornisce un’ulteriore garanzia rispetto a urti accidentali ed eventi atmosferici estremi.
I Vip si distinguono anche per la superiore compatibilità ambientale rispetto agli isolanti di sintesi. I componenti dei pannelli sono prevalentemente di origine minerale, completamente riciclabili, e la posa in opera può avvenire a secco, facilitando il disassemblaggio a fine vita e l’eventuale riuso.
In conclusione, l’impiego degli isolanti ad alte prestazioni come i VIP comporta interessanti benefici in termini di incremento dell’efficienza energetica, di riduzione dei costi di realizzazione degli interventi e delle spese di gestione degli edifici, oltre a ulteriori vantaggi sotto il profilo ambientale e della sicurezza.
Conclusioni: il valore di un cappotto termico efficiente per l’isolamento
Investire in un cappotto per l’isolamento termico è una delle scelte più strategiche che un proprietario o gestore di edificio possa fare per garantire una migliore efficienza energetica, comfort abitativo, e risparmio economico nel lungo termine.
L’evoluzione dei materiali per l’isolamento, come i pannelli Vip, ha portato a una nuova generazione di soluzioni capaci di fornire prestazioni elevate con spessori ridotti, risolvendo molti dei limiti tipici delle prime generazioni di cappotti.
Il cappotto non è solo uno strato aggiuntivo alle pareti: rappresenta un vero e proprio sistema integrato che agisce come barriera contro la dispersione del calore, mantenendo l’involucro edilizio efficiente e ottimizzando il comfort termico interno.
Grazie a materiali innovativi come i pannelli isolanti sottovuoto, oggi è possibile ridurre sensibilmente l’ingombro degli interventi di isolamento termico, mantenendo al contempo elevate capacità isolanti.
Questa innovazione si traduce in minori complicazioni progettuali, rapidità di posa, e una riduzione delle lavorazioni necessarie sugli elementi architettonici.
In termini economici, il cappotto consente di abbattere notevolmente i costi energetici, contribuendo a un recupero rapido dell’investimento iniziale.
Con i prezzi dell’energia in continua crescita, l’adozione di un cappotto termico efficiente diventa una misura di risparmio cruciale e sostenibile, capace di proteggere sia le nostre tasche sia l’ambiente.
Infatti, l’uso di materiali come i Vip contribuisce non solo al risparmio energetico, ma anche alla sostenibilità ambientale grazie alla loro compatibilità con il riuso e il riciclo.
Infine, la qualità dei materiali e delle tecniche di posa sono elementi fondamentali per ottenere i massimi benefici dall’intervento. Un cappotto correttamente installato è in grado di migliorare l’efficienza termica dell’edificio e il comfort degli abitanti, contribuendo anche all’estetica e al valore immobiliare della struttura.
L’isolamento termico, tramite l’uso di cappotti a basso spessore e ad alte prestazioni, non rappresenta solo una necessità normativa o una pratica di efficienza energetica: è una scelta consapevole per un futuro sostenibile, in cui il benessere abitativo e il rispetto dell’ambiente vanno di pari passo.