
Organizzato dall’Atecap >>, si è tenuto un nuovo focus group dedicato agli edifici alti: relatore del workshop è stato il prof. Franco Mola, docente di Teoria e Tecnica delle costruzioni in calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso presso il Politecnico di Milano (Dipartimento di ingegneria strutturale).
Il focus ha portato la riflessione su nuovi possibili spazi di mercato e alla conclusione che «il calcestruzzo è il futuro degli edifici alti».
Il prof. Mola ha condiviso con i presenti una disamina storica sulle costruzioni di edifici alti, ribadendo il concetto «relativo» di edificio alto e seguendo, lungo le principali decadi dalla fine dell’’800 ad oggi, le trasformazioni che la progettazione, costruzione e scelta del materiale hanno vissuto all’interno delle più grandi metropoli mondiali. Gli esempi più citati hanno riguardato le città di New York e Dubai, coi loro rispettivi record di costruzione, fino a concentrare l’attenzione sulla storia italiana delle edificazioni verso l’alto, che prende avvio dall’esperienza del grattacielo Pirelli, registrato negli anni ’60 come l’opera più alta al mondo realizzata interamente in calcestruzzo armato.
Materiale vivo. È stato più volte ricordato che il calcestruzzo è un materiale «vivo», necessario per la «muscolatura» di questa tipologia di opere. È stato anche ricordato come la città di Milano, nell’arco degli ultimi dieci anni, abbia cambiato volto grazie a edifici come Palazzo Lombardia e il Bosco Verticale, nella cui opera il calcestruzzo diventa «friendly», e altri elementi di rilievo hanno riguardato il pompaggio del calcestruzzo che, unitamente al salto tecnologico vissuto dal materiale dagli anni ’80 ad oggi, permette di eseguire getti fino ad altezze di mille metri.
Atecap | L’Associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato riunisce da oltre vent’anni i produttori italiani di calcestruzzo preconfezionato corretti e qualificati. Atecap favorisce lo sviluppo del settore assistendo le imprese associate in tutti i campi dove si riscontrano esigenze di tipo tecnico, normativo e di mercato, promuovendo, attraverso il confronto delle esperienze, l’analisi delle situazioni produttive e delle prospettive del mercato. Aderiscono all’associazione 300 imprese del settore di tutte le dimensioni, per un totale di 1.000 impianti, 5mila addetti e 20 milioni di metri cubi di calcestruzzo prodotti, corrispondenti ad una produzione di circa i due terzi di quella nazionale.