Dopo un ricorso presentato mesi fa al Tar del Lazio competente sulle grandi opere, la giunta comunale di Arquata Scrivia ha dato incarico agli avvocati Bottazzi – Crucioli d’impugnare davanti al tribunale amministrativo anche la determina con la quale lo scorso 30 ottobre il ministero dell’Ambiente ha dato il nulla osta al secondo lotto dei lavori del progetto del Terzo Valico dei Giovi.
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Secondo quanto asserito dagli amministratori comunali la preoccupazione riguarda soprattutto le fonti idriche e, a loro dire, il Cociv non ha rispettato la delibera risalente al 2006 che chiedeva appositi sondaggi idrogeologici per la preservazione delle fonti idriche: studi che vanno eseguiti prima di dare avvio ai lavori e non in corso d’opera.
Nel primo ricorso si faceva riferimento al negativo e forte impatto ambientale e sociale che potrebbe pregiudicare la qualitĂ della vita, la salute dei cittadini e le risorse naturali del territorio di Arquata Scrivia considerando anche che il progetto mal si coniuga con lo sviluppo urbanistico e viabile intervenuto nel periodo successivo l’approvazione del progetto definitivo. A detta degli amministratori locali a rischio sarebbero le fonti di Rigoroso e Borlasca che alimentano gli acquedotti di Arquata e in parte di Novi e Serravalle. Anche le fonti del Monte Zuccaro, che alimenta l’acquedotto di frazione Sottovalle potrebbero essere a rischio e a compromettere le fonti sarebbe in particolare la galleria di valico i cui scavi dovrebbero iniziare entro breve, a partire dal cantiere di Radimero.
Secondo il Cociv i sondaggi sarebbero stati eseguiti nel 2012 e nel 2005 e le fonti non risulterebbero a rischio per la distanza dalla galleria.
Insieme al comune di Arquata Scrivia anche i cittadini di Sottovalle hanno fatto opposizione al Tribunale delle Acque, tramite il consorzio che gestisce l’acquedotto in quanto non è ancora stato approvato dal tavolo di confronto regionale il progetto di un acquedotto alternativo: secondo il comune di Arquata e i cittadini di Sottovalle l’acquedotto avrebbe dovuto essere realizzato prima dell’avvio dei lavori.