Uno dei perni di sviluppo della città di Pistoia è rappresentato da un disegno della città come modello di media città europea, che investe su un’economia verde e su uno stile di vita ecosostenibile, che non consuma suolo ma riconverte il patrimonio pubblico e privato attraverso sistemi di riqualificazione e rigenerazione urbana.
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In questo senso l’amministrazione comunale si è impegnata non soltanto per il contenimento del consumo di suolo, così come previsto dagli strumenti della pianificazione comunale, ma anche per il recupero del suolo.
Poche città in Italia possono vantare, come Pistoia, l’esistenza di aree agricole ai margini della città storica. Negli ultimi tre anni, attraverso l’approvazione di varianti al regolamento urbanistico sono stati recuperati 40.719 mq di territorio agricolo e 11.330 mq a verde privato, con un totale di oltre 5 ettari (51.509 mq) di terreno sottratti alla cementificazione.
Aree considerate e varianti urbanistiche
L’impegno per il recupero di suolo non si è attuato soltanto attraverso l’approvazione di varianti urbanistiche, ma anche con l’adesione, nel novembre 2014, al progetto sperimentale di «rigenerazione urbana» promosso dalla Regione e dall’Anci.
L’area di studio individuata dal Comune è quella a sud della stazione ferroviaria, particolarmente importante perché chiamata a completare e migliorare la dotazione infrastrutturale della città in termini di viabilità, servizi e spazi ricreativi per i cittadini.
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Si tratta infatti di un’area nella quale sono previste rilevanti trasformazioni, molte delle quali già in corso o in via di completamento, e che ha già, tra l’altro, accolto la nuova caserma della Guardia di Finanza, l’ospedale San Jacopo e una parte del collegamento viario di Porta Nuova, che sarà completato con il raccordo tra la superstrada e la rotonda già esistente di via dell’Annona.
Un progetto che persegue lo sviluppo della città senza consumare nuovo suolo ma anzi restituendone di nuovo è il recupero dell’area dell’ex presidio ospedaliero del Ceppo, nel cuore della città storica.
Demolizioni e ricostruzioni
L’area si trasformerà in un quartiere sostenibile, completamente pedonale, immerso nel verde e caratterizzato da elevata qualità ambientale, urbanistica e architettonica: le ampie porzioni previste in demolizione lasceranno spazio a nuove aree pubbliche, percorsi ciclabili e pedonali, un parco pubblico, una nuova grande piazza, rilevanti servizi pubblici di carattere socio-sanitario, amministrativo, museale ed espositivo e tre nuove costruzioni per la residenza ai margini dell’area. In totale, il 75% delle funzioni previste saranno pubbliche. Il progetto prevede la demolizione di 8mila mq di superficie coperta e la ricostruzione di appena 4.200 mq. Saranno recuperati 4mila mq di suolo e destinati a verde pubblico. In totale, le aree a verde e di connettività saranno il 50% dell’intera superficie, cioè pari a 31.500 mq su un’area complessiva di mq 76.562.