Lo stato di fatto della pavimentazione
Il complesso della Galleria commerciale di Corso Garibaldi è costituito da un edificio che si sviluppa su vari piani fuori terra e da due piani interrati. Al piano terra sono presenti aree porticate a doppia altezza e aree destinate ad attività commerciali oltre all’ingresso di una discoteca.
Al piano terra, la pavimentazione del porticato è lapidea e anche i pilastri solati sono rivestiti in lastre di pietra. Attraverso i saggi eseguiti a campione per valutare l’entità delle infiltrazioni, si è appurato che nella stratigrafia della pavimentazione era assente lo strato impermeabile: la successione degli strati dall’alto verso il basso presentava la finitura in pietra, il sottofondo cementizio e immediatamente la cappa in calcestruzzo del solaio. Una stratigrafia elementare che nel tempo necessariamente avrebbe manifestato problemi importanti di infiltrazioni d’acqua nei locali deposito sottostanti. Si è così deciso d’intervenire realizzando lo strato impermeabile mancante.
La soluzione impermeabilizzante
L’esiguità degli spessori a disposizione, le difficoltà di lavorazione sui raccordi con gli elementi architettonici e la necessità di operare rapidamente, recando il minore disagio possibile alle attività commerciali, non rendevano possibile un intervento mediante i tradizionali materiali impermeabilizzanti. Si è quindi scelto di utilizzare un sistema impermeabile in resina liquida, che possedesse, oltre alle caratteristiche di tenuta all’acqua, anche requisiti di resistenza meccanica, resistenza al calore, all’alcali ed all’idrolisi. Inoltre il sistema doveva possedere caratteristiche tali da contrarre i tempi di posa e garantire facilità di lavorazione e rapido asciugamento in modo da consentire un rapido e successivo riposizionamento della nuova finitura lapidea. Infine, data la conformazione architettonica e l’assenza delle quote verticali, si è dovuto individuare un materiale impermeabilizzante che potesse essere utilizzato in aderenza alla base delle vetrine in metallo o vetro.
Il sistema di posa
L’obiettivo era garantire un’impermeabilizzazione perfetta sulla superficie orizzontale e verticale senza smontare le vetrine, le porte e i rivestimenti della piazza confinante non di proprietà della committenza. Con il sostegno tecnico del progettista e degli applicatori Triflex, si è definito quindi dettaglio per dettaglio la posa in opera.
L’impermeabilizzazione è stata applicata in aderenza sul telaio portante in acciaio delle vetrine con una garanzia di tenuta posando Triflex Metal Primer e Triflex ProDetail. In alcuni punti, a causa della conformazione architettonica e all’assenza di quote verticali, è stato utilizzato in aderenza al vetro il sistema Triflex Glas Primer, unitamente a Triflex ProDetail per gestire i giunti alla base delle vetrine.
Sui restanti risvolti in pietra, marmo e calcestruzzo, si è operato con il sistema Triflex Cryl Primer 276 ottenendo l’aderenza garantita anche dalle prove di allagamento effettuate prima dell’incollaggio del rivestimento. La possibilità di gestire l’impermeabilizzazione con dei tempi di asciugatura rapidi ha permesso l’esecuzione contemporanea delle lavorazioni d’impermeabilizzazione con quelle dei marmisti. I marmisti non hanno dovuto prestare particolare attenzione all’impermeabilizzazione realizzata con lo strato d’usura, hanno potuto infatti transitare con il transpallet carico di lastre di serizzo senza causare alcun danno.
Dettagli tecnici
I risvolti positivi e i collegamenti di estremità sono stati realizzati con Triflex ProDetail, proseguendo l’applicazione sull’orizzontale per almeno 5 cm, sormontata e sigillata dal sistema impermeabilizzante utilizzato per la sezione corrente.
All’interno della pavimentazione erano presenti dei giunti che, durante il lavoro di impermeabilizzazione sono stati adeguatamente trattati e rispettati. In tali posizioni il massetto di sottofondo è stato interrotto e sui lati del giunto è stata applicata una banda di supporto incollata con stucco tipo Triflex Cryl. Quindi sono stati eseguiti i cicli di stesura come per i risvolti positivi. All’interno della cavità è stato inserito un cordone in pe e la cavità intasata con colata di resina tipo Triflex FlexFiller.
Oltre ai giunti dell’edificio è stato necessario provvedere a dei giunti di desolidarizzazione da posizionare ogni 8 metri di lunghezza dei corridoi. I giunti di desolidarizzazione sono stati realizzati mediante l’inserimento di una striscia di larghezza 15 cm di resina Triflex ProDetail sotto lo strato corrente dell’impermeabilizzazione.
La stesura, previo livellamento del giunto, è stata eseguita mediante applicazione di una striscia di resina di larghezza 15 cm in ragione di 0,30 kg/ml, è stata quindi stesa una striscia di armatura di tessuto non tessuto e applicata, fino a saturazione, nuovamente della resina.
Campi d’impiego
– Tetti piani
– Balconi e terrazze
– Tetti verdi
– Verde verticale
– Tetti parcheggio
– Industria
– Segnaletica orizzontale
Chi ha fatto Cosa
Progettista: Ing. Incerti, Ized Partners
Committente: Generali
General contractor: Mbr
Applicatore autorizzato Triflex: Sforazzini srl