L’intervento di ristrutturazione di edifici esistenti ricopre in Italia un ruolo di particolare rilevanza dal punto di vista strutturale per l’elevata pericolosità sismica della penisola che è causa di una conseguente, generale, elevata vulnerabilità degli edifici storici, costruiti nella gran parte dei casi per resistere principalmente a sollecitazioni statiche verticali.
In molti casi la scelta di adeguamento delle strutture per resistere al sisma previsto dalle norme Vigenti è nella pratica antieconomico o irrealizzabile e comunque la norma (per fortuna) non obbliga sempre il progettista ad assumere questa scelta.
Operare interventi di ristrutturazione nell’ottica di un miglioramento delle capacità portanti di un complesso strutturale è invece possibile anche quando si ha a che fare con immobili complessi o dei quali la ristrutturazione riguarda una parte soltanto
Il recupero del teatro Smeraldo di Milano: un caso di scuola
Ne è un esempio l’intervento di recupero dell’edificio occupato dal teatro Smeraldo di Milano per la realizzazione del nuovo store Eataly che ha visto una particolare attività di progettazione in presenza di una situazione di «condominio», dove, oltre alla struttura del teatro, si è dovuto mantenere agibili e abitabili ben quattro piani di appartamenti di pregio sopra il teatro. Si può considerare questo tipo d’intervento un vero e proprio «caso di scuola» e un esempio per futuri, analoghi interventi.
In particolare, l’attività di progettazione ha richiesto la pianificazione del rilievo dell’esistente e un approfondimento del comportamento strutturale nello stato di fatto per giungere poi alla definizione del nuovo progetto esecutivo che escludesse qualunque alterazione del comportamento globale dell’edificio, perseguendo il miglioramento nel bilancio delle masse che vanno a gravare sulle strutture di controvento esistenti.
Come si è operato
Partendo da queste considerazioni è stata individuata una fascia verticale di solai, che sono stati separati strutturalmente dagli altri orizzontamenti attraverso l’inserimento di giunti tecnici, connessi a nuove strutture di controvento indipendenti da quelle presenti nello stato originario.
Con la finalità di valutare la nuova pianificazione strutturale si è reso necessario lo studio della dismissione delle strutture esistenti che ha portato alla progettazione della decostruzione della struttura portante dell’ampia galleria del teatro, costituita da un imponente trave Vierendeel al di sopra della quale proseguono due pilastrate interne a sostegno di una parte considerevole dei livelli superiori dell’edificio adibiti per la maggior parte all’uso residenziale.
Le principali strutture portanti dell’edificio nello stato di fatto sono evidenziate nello spaccato presente in figura 1 e derivato dal modello a elementi finiti impiegato per definire il comportamento strutturale dell’edificio esistente.
Gli interventi in carpenteria metallica
Gli interventi in carpenteria metallica con maggiore rilevanza sono stati appositamente progettati per consentire lo smantellamento della massiccia trave Vierendeel in cemento armato presente all’interno del corpo base, disposta parallelamente alla facciata principale, che supportava il peso dell’ampia galleria del teatro, realizzata in aggetto sulla platea. L’intervento progettato ha previsto la completa eliminazione della trave a sostegno della galleria e la costruzione dei soli segmenti di colonne con sezione circolare, per esigenze architettoniche, in sostituzione della trave dismessa.
La demolizione della trave Vierendeel
L’intervento di demolizione della trave Vierendeel ha dovuto assicurare, per ogni fase transitoria d’intervento, il trasferimento degli ingenti carichi assiali presenti in sommità delle colonne alle fondazioni, adottando per ogni temporaneo schema strutturale i coefficienti di sicurezza imposti dalla normativa nazionale per garantire la funzionalità degli stabili residenziali soprastanti per tutta la durata dell’intervento, fino al raggiungimento della configurazione statica definitiva.
La puntellatura provvisoria mediante l’utilizzo di una struttura autonoma che permettesse di portare i carichi dalla sommità del corpo base fino alla fondazione per tutti il tempo necessario alla dismissione della trave e alla successiva costruzione delle colonne circolari è stata valutata una via impraticabile. Si è preferito optare per una pianificazione della decostruzione con interventi strutturali che hanno permesso le opportune deviazioni del carico assiale nelle fasi operative che si sono susseguite, completamente controllabili in termini di forze applicate, garantendo nel contempo la corretta verifica strutturale di ogni fase transitoria che è stato necessario programmare.
La realizzazione di fenditure verticali passanti
Il cuore dell’intervento è stato la realizzazione di fenditure verticali passanti, estese a tutta l’altezza della Vierendeel a partire dalle sezioni di attacco con le colonne di larghezza pari a 28 cm e disposte in asse alla pilastrata di supporto dei piani residenziali. Le fenditure hanno consentito il successivo alloggiamento di colonne precompresse in carpenteria metallica, che sono state assoggettate all’intero carico trasmesso dalle colonne sovrastanti a seguito del rilascio controllato della loro precompressione. A valle di questa operazione è stato possibile procedere alla dismissione della trave Vierendeel mediante una sequenza programmata di tagli che hanno consentito il distacco di blocchi compatibili con le limitate possibilità di movimentazione e di accesso al cantiere.
Quest’intervento si è rivelato il più delicato tra quelli eseguiti ed è stato caratterizzato da uno studio dettagliato al fine di garantire la funzionalità e sicurezza degli stabili residenziali sovrastanti il volume precedentemente occupato dal teatro in tutte le fasi di cantiere che è stato necessario pianificare.
Bruno Finzi, Presidente Ordine Ingegneri Milano