Si avvicina il termine per l’emanazione del cosiddetto Decreto correttivo al nuovo Codice dei contratti pubblici, prevista per aprile 2017.
È una norma che dovrebbe consentire di dare piena attuazione a una materia estremamente complessa (se non addirittura enciclopedica, nel giudizio di non pochi studiosi di diritto) sulla quale il Consiglio Nazionale Geometri – in rappresentanza di una platea particolarmente estesa di operatori tecnici – ritiene opportuno esprimere le proprie considerazioni, frutto di un monitoraggio attento e puntuale attivato sin dalle fasi propedeutiche e puntualmente esercitato dall’entrata in vigore del Codice stesso, otto mesi addietro.
Ad alcune vere e proprie “dimenticanze” (in primis la disciplina sull’appalto a corpo), a oggi si somma la mancanza di molti provvedimenti di ordine regolamentare che di fatto non consentono l’operatività in alcuni settori o concorrono ad aumentare l’alea dell’incertezza, provocando un oggettivo rallentamento delle attività, quando non addirittura il blocco.
Un esempio: le linee guida per i commissari di gara emanate dall’Anac sono vincolanti, ma non operative, a causa della mancanza del Regolamento (che la stessa Autorità dovrà adottare entro sei mesi dalla data di pubblicazione) e del decreto su tariffe e compensi da parte del Mit.
Altre difficoltà sono poi correlate all’esistenza di veri e propri “vuoti normativi” per gestire la fase transitoria: come trattare le opere urgenti o il collaudo per servizi e forniture?
Per alcune tematiche, invece, si riscontra una duplicazione delle fonti, con qualche sovrapposizione: le linee guida sul Responsabile unico del procedimento (Rup) non riportano le norme abrogate, determinando, appunto, una coesistenza di norme.
Infine, dal monitoraggio dei provvedimenti atti a completare il quadro legislativo risulta che dei 53 previsti ne sono stati emanati solo 12, anche se molti dovrebbero essere in dirittura di arrivo.
L’impressione è di essere di fronte a una sorta di “congestione” normativa che poteva essere in parte superata dilatando i tempi di emanazione del correttivo: un periodo più lungo avrebbe sicuramente giovato a un risultato migliore.
A fronte di questo scenario assume ancora maggiore importanza un’operatività immediata della cabina di regia (peraltro già istituita), finalizzata a svolgere la ricognizione sullo stato di attuazione della nuova normativa e individuare le difficoltà riscontrate dalle stazioni appaltanti. Un’attività fondamentale per valutare le proposte avanzate dagli operatori e coordinare l’adozione di linee guida e testi unici.
Sino ad ora, come rappresentanti del mondo delle professioni tecniche, abbiamo fornito piena collaborazione lungo l’intero iter, pur a fronte dell’accoglienza parziale delle richieste avanzate; rinnovando l’impegno anche per le fasi a venire, confidiamo nella possibilità di essere ascoltati per contribuire al miglioramento del sistema.
Nella consapevolezza che per fare un salto concreto e definitivo verso la trasparenza, a garanzia della concorrenza e della correttezza comportamentale, sia necessario un cambiamento culturale che potrà essere attuato e accelerato anche con l’adozione definitiva e completa di supporti tecnologici (già ampiamente disponibili) per gestire dati e ottimizzare l’informazione e la comunicazione.
Tutto questo sarà possibile se la classe dirigente, politica e amministrativa, prenderà atto che nessuna operazione normativa è a costo zero e che la ricaduta sociale ed economica delle leggi va verificata periodicamente, misurandone i risultati diretti e indiretti.
Pasquale Salvatore
Consigliere Nazionale Geometri