Il disegno di legge per il sostegno e la valorizzazione dei comuni fino a cinquemila abitanti e per la riqualificazione dei centri urbani, approvato lo scorso 28 settembre dalla Camera dei Deputati, presenta un piano per i piccoli comuni finanziato con cento milioni di euro dal 2017 fino al 2023 con una dotazione per il primo anno di dieci milioni e per gli anni successivi di 15 milioni.
L’obiettivo di fondo è la manutenzione del territorio insieme alla riqualificazione e alla messa in sicurezza delle infrastrutture e degli edifici pubblici insieme all’efficienza energetica delle fonti rinnovabili e al recupero dei centri storici e dei beni culturali.
Il disegno di legge ha come obiettivo la promozione nei piccoli comuni dell’efficienza e della qualitĂ dei servizi essenziali con particolare riferimento all’ambiente, alla protezione civile, alla viabilitĂ , ai trasporti e al ripopolamento dei comuni stessi anche attraverso progetti sperimentali di incentivi alla residenzialitĂ .
Le risorse dovranno servire a realizzare gli interventi programmati in un piano nazionale che ogni tre anni dovrĂ essere aggiornato con specifici capitoli riguardanti la riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, la riqualificazione di terreni e di edifici in stato di degrado.
I progetti presentati dai comuni saranno selezionati con bandi pubblici che dovranno indicare i tempi di realizzazione e le modalitĂ di coinvolgimento dei finanziamenti (sia pubblici che privati) i livelli di miglioramento della dotazione infrastrutturale e i criteri di sostenibilitĂ ambientale.
I piccoli enti potranno individuare nell’insieme del periodo dei centri storici zone di particolare pregio dal punto di vista dalla tutela dei bene architettonici nelle quali realizzare interventi integrati pubblici e privati finalizzati alla riqualificazione urbana nel rispetto delle tipologie costruttive e delle strutture originari.
Per quanto concerne i borghi antichi o i centri storici abbandonati i comuni potranno avviare la realizzazione di alberghi diffusi secondo le disposizioni emanate dalle Regioni e dalle province autonome.
Un’altro aspetto riguarda le stazioni ferroviarie disabitate e le case cantoniere dell’Anas: uffici dell’Agenzia del Territorio si attiveranno per assicurare intese finalizzate al loro recupero.