Il dl n. 189/2016 con le misure per le popolazioni colpite dal sisma del Centro Italia obbliga le imprese a garantire una sistemazione alloggiativa adeguata ai dipendenti.
Le misure interessano in particolare tutte le imprese impegnate nella ricostruzione che fruiscano dei contributi concessi dallo stesso decreto legge.
I territori interessati sono quelli delle provincie di Rieti, Ascoli, Macerata, Perugia, Fermo, Teramo e L’Aquila.
Il provvedimento stabilisce che la realizzazione degli interventi siano essi riparazioni, ripristini, ricostruzione di edifici privati danneggiati o distrutti dal sisma finanziati con soldi pubblici è assoggettata alla disciplina per le stazioni appaltanti pubbliche per quanto riguarda l’osservanza integrale del trattamento economico e normativo dei contratti collettivi nazionali e territoriali relativamente al possesso del durc.
Le imprese affidatarie ed esecutrici dei lavori oltre agli stessi lavori per immobili pubblici danneggiati dal sisma hanno l’obbligo d’iscrizione e di versamento presso le casse edili delle provincie interessate dal sisma riconosciute dal ministero del Lavoro.
Inoltre le imprese sono obbligate a provvedere ad adeguata sistemazione alloggiativa per i dipendenti e a comunicare ai sindaci dei comuni dove sono ubicati i cantieri e ai comitati paritetici territoriali per la prevenzione infortuni tutte le modalità di sistemazione alloggiative e l’indirizzo della dimora dei dipendenti. A fissare l’adeguatezza degli alloggi potranno provvedere le organizzazioni datoriali e sindacali del territorio. Le imprese dovranno fornire ai dipendenti il badge assicurativo.
Il dl ha previsto anche l’istituzione di liste di collocamento apposite presso i centri per l’impiego e le casse edili nelle provincie interessate: sono liste di prenotazione per l’accesso al lavoro articolate una per i lavoratori residenti nei territori interessati dal sisma e l’altra per i lavoratori non residenti.
Per quanto concerne i dipendenti non destinatari di ammortizzatori ordinari in costanza di rapporto di lavoro (Naspi) impossibilitati a prestare attività lavorativa a seguito del sisma o per infortunio o malattia conseguente al sisma (o ancora perchè attivi nella cura di familiari con loro conviventi) è prevista un’indennità di 4 mesi dal 24 agosto pari al trattamento massimo d’integrazione salariale (ovvero tra 915 e 1.100 euro).
Ai professionisti, ai Co.c.co e altri lavoratori autonomi obbligati a sospendere l’attività a causa del sisma da parte del decreto legge c’è il riconoscimento di un’indennità considerata una tantum di 5mila euro.