Il manufatto è situato sulla strada provinciale ex Statale n. 11 Padana Superiore, al km 173,743 nel comune di Cassano d’Adda (Mi).
Nel tempo la sottoescavazione prodotta dall’acqua sul terreno di fondazione delle pile ha portato a dei cedimenti concentratisi soprattutto su tre delle cinque pile del ponte. I cedimenti hanno prodotto rotture sezionali con plasticizzazioni del calcestruzzo, da ricostruire e snervamenti degli acciai da sostituire con frp.
L’INTERVENTO DI URETEK
L’infissione delle palancole ha confinato il terreno permettendo alle resine di agire con la massima efficacia. L’intervento di ricompressione e consolidamento ha avuto lo scopo di migliorare le caratteristiche meccaniche e idrauliche del terreno sottostante le tre pile in sponda destra del fiume Adda, per un totale di circa 1100 m3.
La tecnologia applicata (oggetto di brevetto europeo) ha prodotto l’addensamento in profondità del terreno attraverso l’iniezione di resine poliuretaniche ad alta pressione di rigonfiamento che, espandendosi, hanno trasmesso al volume solido circostante un’azione di compattazione con conseguente aumento di capacità portante.
Le perforazioni di diametro di 26 mm, eseguite attraverso la struttura di fondazione ed estese per una lunghezza massima di 1 m oltre lo spessore, sono state intervallate a distanze regolari. In questo modo è stato possibile raggiungere con precisione il volume di terreno maggiormente compressibile all’interno del volume cosiddetto “significativo”. Per ogni basamento sono state eseguite quattro file di perforazioni concentriche rispetto alla pila. L’interasse considerato tra i fori è stato pari a m 0,80.
Le iniezioni sono state effettuate con una pistola che, innestandosi a boccaforo, ha immesso nel condotto interrato la resina preventivamente miscelata in un’apposita camera di premiscelazione. La pressione per l’iniezione è stata fornita da una pompa posta sul camion officina.
Nel corso dei lavori la struttura è stata monitorata con l’impiego di strumentazione laser di precisione che ha permesso di rilevare costantemente gli spostamenti verticali. L’interruzione dell’iniezione di resina è stata determinata dalla rilevazione del sollevamento della struttura oppure dal raggiungimento della pressione limite della pompa che immette la resina nel circuito primario, indice di elevato grado di addensamento raggiunto dall’ammasso resina/terreno. Le iniezioni sono state eseguite dapprima nei livelli più superficiali e in seguito in quelli più profondi.
IL MONITORAGGIO
Livellazione. Durante le operazioni di iniezione della resina, per monitorare il comportamento della struttura nei riguardi degli spostamenti verticali, si è fatto uso di strumentazione laser con precisione di +/-0,5 mm. I ricevitori, posti su appositi supporti collegati rigidamente alle murature verticali, sono stati impiegati con emettitore laser montato su treppiede a debita distanza dal luogo di lavoro. I sollevamenti verticali del manufatto sono indice dell’efficacia del trattamento in quanto possono avvenire solamente dopo che l’espansione generata dal processo di rigonfiamento della resina ha prodotto l’addensamento di tutto il terreno circostante l’iniezione, nelle direzioni diverse dalla verticale, dove lo stato di tensione è inferiore.
Prove penetrometriche. L’esito positivo dell’intervento è stato controllato mediante l’esecuzione di sei prove penetrometriche dinamiche comparative (3 pre-iniezione e 3 post-iniezione) che hanno permesso di apprezzare l’incremento dei parametri meccanici dei volumi di terreno trattati con le iniezioni.