Con il decreto ministeriale del 27 luglio il Mise ha chiarito gli step che devono essere seguiti dai lavoratori provenienti dai paesi dell’Unione europea che intendono lavorare in Italia e che non hanno tutte le carte in regola con la normativa vigente, in particolare per operare sugli impianti tecnologici degli edifici. Questi lavoratori dovranno compiere tirocini professionali non  superiori a tre anni oppure prove attitudinali organizzati dalle Regioni con esami teorici e pratici.
La prova attitudinale prevista dall’articolo 23 comme 2 del dl n.206 del 9/11/2007 si articola in una prova pratica e teorica e in una prova orale. L’esame teorico pratico sarĂ organizzato dalla Regione competente la quale cura l’istituzione delle relative sessioni d’esame presso strutture autorizzate davanti a commissioni esaminatrici. La Regione può avvalersi di rappresentanti del Comitato italiano gas (Cig) e di funzionari dell’Asl (settore prevenzione infortuni).
Il tirocinio di adattamento riguarda un percorso formativo della durata di 3 anni e dovrĂ essere effettuiato presso una struttura autorizzata individuata dall’autoritĂ regionale: a conclusione del percorso la struttura presso cui i tirocinio si è svolto provvede a comunicare l’esito attraverso un apposito verbale rivolto all’autoritĂ regionale che poi lo trasmetterĂ al Ministero dello sviluppo economico.
La prova attitudinale ha lo scopo di verificare la conoscenza dell’attivitĂ di installazione degli impianti disciplinata dall’articolo 1, comma 2 lettere c-d-e del dm n.37/2008 con cui il Ministero ha riordinato l’attivitĂ di installazione degli impianti negli edifici. In particolare si fa riferimento agli impianti di riscaldamento, condizionamento, refrigerazione,climatizzazione, impianti idraulici e impianti del gas.
Il Ministero inoltre indica gli argomenti che devono essere conosciuti e la normativa di riferimento insieme alle attivitĂ da svolgere nella prova pratica e le materie da presentare al colloquio.