Costruire edifici sostenibili ed efficienti, riducendo i consumi degli impianti di climatizzazione, in particolare nelle aree del Mediterraneo a clima caldo temperato: questo è possibile anche utilizzando come isolante la fibra di canapa come dimostrano i risultati ottenuti nei laboratori del Centro ricerche Enea di Brindisi nell’ambito del progetto Effedil.
I test su pareti imbottite di canapa hanno dimostrato:
- un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio
- una bassa conducibilità termica
- una maggiore traspirazione
- maggiore resistenza ai batteri
- una minore velocità di propagazione delle fiamme, in caso di incendio.
La coltivazione della canapa è benefica sia per la biodiversità (favorisce l’impollinazione delle piante), sia per l’agricoltura stessa: le radici riescono a penetrare in profondità, areando naturalmente il suolo e assorbendo le sostanze inquinanti nelle aree di bonifica.
Costruire e riqualificare in modo sostenibile potrebbe far risparmiare il 50% di energia. In questo contesto gli edifici svolgono un ruolo chiave in quanto sono responsabili di buona parte del consumo energetico nazionale: secondo studi Enea, infatti, i consumi energetici nelle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di Co2.
Filiera corta. La canapa è un materiale dalle innumerevoli applicazioni perché molto versatile e sostenibile: dalla medicina all’alimentazione, dall’industria tessile a quella cartiera, inoltre per coltivarla non vengono utilizzano pesticidi.
La sua coltivazione è in forte espansione sia in Europa che in Italia (3mila ettari, fonte Federcanapa): la Puglia è la regione che ne produce di più, seguita da Piemonte, Veneto e Basilicata.
In particolare in Puglia si sta sviluppando un modello di economia circolare a filiera corta, che prevede il raddoppio della coltivazione e la realizzazione di un impianto di trasformazione con una capacità di circa 5 mila tonnellate all’anno.