Il complesso dei santuari Antoniani si sviluppa a partire dal sec. XIV attorno al ruolo del santuario del Noce e della Cella della Visione, il primo a riferimento del luogo che fu ÂŤultima dimora del santoÂť (SantâAntonio), il secondo ora incastonato nel piĂš ampio impianto ottocentesco dellâattuale chiesa dedicata a San Giovanni Battista.
Il complesso è collocato a nord della cittĂ di Padova, nellâarea dellâagro centuriato romano. A partire dalla seconda metĂ dellâ800 vari interventi di ampliamento e rimodulazione dei volumi originari sono stati attuati, anche attraverso importanti opere di demolizione e sostituzione dei corpi di fabbrica, fino allâattuale configurazione, che comprende la presenza di un ampio chiostro centrale porticato.
Attualmente, a seguito degli ultimi ampliamenti avvenuto a metĂ anni â90, il sistema Santuario e convento occupa una superficie di oltre 8000 mq, in cui sono presenti tra lâaltro tre importanti cappelle celebrative oltre al Santuario principale, sale riunioni con capienza complessiva di circa 1000 persone e oltre 150 posti letto.Â
Il progetto della Nuova Penitenzieria dei Santuari Antoniani di Camposampiero e il recupero dellâAntico Chiostro si colloca allâinterno di un intervento di riordino e riassetto piĂš generale dellâintero compendio di Camposampiero in Provincia di Padova, uno dei luoghi piĂš importanti della tradizione legata a SantâAntonio da Padova.
Il lavoro ha previsto lâadeguamento di spazi liturgici e non, la messa a dimora dâimportanti opere dâarte e il recupero di spazi per la comunitĂ di fedeli che gravita attorno a questo complesso. Nello specifico il cantiere ha riguardato due interventi, ideati e realizzati contemporaneamente, dallâalto valore simbolico e liturgico oltre che funzionale:
– Â la costruzione della nuova Penitenzieria al posto di quella realizzata negli anni â60 allâinterno di un corridoio di transito tra Santuario e Convento dei Frati, trovando collocazione sia a 5 nuovi confessionali che rispettassero le recenti indicazioni della Cei, sia a unâaula indipendente ma contemporaneamente collegata agli spazi del Santuario;
– il recupero e il restauro integrale di quello che fu il primo chiostro del complesso monastico dal 1400 in poi, luogo che, in particolare durante il secolo scorso aveva subito pesantissime trasformazioni, diventando parcheggio di fortuna e spazio di risulta.
La suggestione principale che ha guidato il progetto è quella delle antiche architetture francescane, degli eremi in cui legno, laterizio e pietra si univano senza soluzione di continuitĂ in un continuum materico, interrotto da piccole e profonde brecce sugli impalcati murari, per far entrare negli spazi interni in modo selettivo una radiazione luminosa diffusa e calda. Questâimmagine ha guidato il progetto tanto nelle scelte di dettagli e soluzioni materiche quanto nella logica illuminotecnica degli spazi interni.
Lâorganizzazione dei lavori. La realizzazione dellâintervento, data la collocazione interstiziale tra due imponenti corpi di fabbrica, ha presentato da subito delle rilevanti criticitĂ nellâorganizzazione di cantiere e dei lavori. Dopo le prime demolizioni lo spazio del chiostro è di fatto diventato lâarea operativa di lavorazione materiali utilizzando come area gru e carico scarico unâarea a est del volume di raccordo tra Santuario e Convento. Sotto il profilo della logistica di cantiere questa soluzione si è rivelata ottimale ma ha reso necessario diversi accorgimenti in termini di sicurezza operativa.
Ă stata realizzata una riorganizzazione complessiva dei flussi di passaggio e utilizzo degli spazi da parte della comunitĂ di Frati e dei fedeli, dato che lâapprovvigionamento materiali per le lavorazioni e la rimozione dei residui delle demolizioni avvenivano sempre scavalcando o attraversando aree solitamente frequentate per le attivitĂ del santuario e chiaramente ciò non sarebbe stato possibile durante le fasi di cantiere.Â
Fondazioni, consolidamenti, strutture (c.a., acciaio, X-Lam). La realizzazione del nuovo sistema di fondazioni e il consolidamento di quello esistente è avvenuto innanzi tutto attraverso la realizzazione di un sistema di micropali a consolidamento delle murature in mattoni del convento a sud e del Santuario a nord. Successivamente una nuova platea in c.a. dallo spessore di 50 cm ha costituito il nuovo piano di fondazione per le strutture verticali, anchâesse in c.a. fino alla quota del primo solaio, realizzato in lastre predalles da 24+4 cm.
Le strutture verticali in aderenza al Santuario e al convento sono state realizzate attraverso una doppia parete in c.a. 25+25 cm di spessore che funge nel contempo da contenimento laterale al piede di fondazione dei due edifici preesistenti e da giunto sismico di separazione con il nuovo corpo di fabbrica.
Al progredire delle strutture in elevazione è stato realizzato anche un intervento di risanamento murario contro lâumiditĂ di risalita attraverso iniezioni con resine silossaniche idrofobizzanti, in particolare sulla parete sud del Santuario, prospicente lâarea dellâantico chiostro e in parte sovrapposta al sedime della nuova penitenzieria. Al di sopra del solaio del piano primo il sistema strutturale è stato ideato secondo una logica di prefabbricazione leggera e montaggio in cantiere, utilizzando uno scheletro in acciaio che costituisce il telaio di appoggio per i pannelli strutturali in legno X-Lam.
Date le particolari caratteristiche meccaniche e di modulazione dimensionale il sistema X-Lam è stato utilizzato nei formati a 4 e 5 layer con spessori variabili dai 9 ai 16 cm, creando di fatto il guscio strutturale che definisce il volume principale della Penitenzieria, mantenendo i due volumi minori laterali come elementi in vetro e acciaio. I pannelli in X-Lam sono stati disegnati attraverso un software di modellazione 3d che ha permesso di dimensionare e distribuire 88 piccoli fori (che conterranno poi le tavelle in vetro fatte su misura) su 4 pannelli di uguale dimensione, senza pregiudicare la rigiditĂ torsionale dei pannelli stessi. La parete che ne deriva di dimensione 6.5 x 3.4 m è stata preassemblata in officina, e su di essa è stata realizzata una dima in legno funzionale al successivo montaggio dei pannelli di rivestimento in mattoni. Lâutilizzo di questa soluzione mista per le strutture in elevazione ha consentito di ridurre notevolmente i carichi sulle fondazioni e di contenere gli spessori dei pacchetti di pavimento e copertura mantenendo, dove necessario, gli allineamenti con le quote dei corpi di fabbrica circostanti, contribuendo a integrare il nuovo intervento nei flussi di collegamento dellâintero compendio.Â
Rivestimento integrale di facciata in mattoni. Parete in mattoni a vista e sistema dâilluminazione naturale diffusa, tavelle in vetro. La suggestione delle antiche architetture francescane è stata accostata al sistema X-Lam attraverso una soluzione di rivestimento integrale di facciata, disegnando la campitura muraria mattone per mattone in modo da ottenere la perfetta corrispondenza dei piani di posa tra esterno e interno. Questa soluzione ha consentito di creare 88 fori corrispondenti ad altrettante fessure vetrate, con il medesimo modulo 25×5 del mattone utilizzato, per il rivestimento.
La parete in mattoni, che costituisce uno dei due fianchi della nuova cappella dedicata alle confessioni, è costellata infatti da 88 tavelle in vetro, realizzate a mano secondo unâantica tradizione di scuola veneziana. Queste tavelle a sezione variabile per essere ancorate tra isolamento e rivestimento in mattoni, sono disseminate come stelle sulla parete in mattoni offrendo unâilluminazione soffusa e morbida allo spazio che accoglie i fedeli prima dellâingresso nei confessionali. Ogni Tavella è stata collocata in una nicchia allâinterno del muro in mattoni per una profonditĂ di 35 cm attraverso uno scatolare in legno di tiglio che funge sia da ferma vetro verso lâinterno sia da rivestimento a vista del foro a parete. 16 tavelle sono poste a 1.58 m dal pavimento interno, lâaltezza che fu di San Francesco, e contengono ognuna una parola dal Cantico delle Creature, secondo il passo ÂŤLaudato Si Mi SignoreÂť.
Da questo asse orizzontale centrale si distribuiscono tutte le tessere rimanenti secondo un equilibrio che è sia estetico sia statico, derivato dai diagrammi torsionali delle pareti in X-Lam che fanno da struttura portante al di sotto del manto di mattoni e delle tavelle di vetro. La posa di questa soluzione ha richiesto uno studio di pre-montaggio e un piano di posa estremamente dettagliato, eseguito in contemporanea tra esterno e interno della parete per poter alloggiare e fissare le tavelle di vetro alla loro sede definitiva. Una volta terminata la posa la parete è stata rivestita con un sottilissimo strato di nanoresina idrofobica, in grado di lasciarsi attraversare dal vapore acqueo ma impermeabile allâacqua. Ciò ha consentito di eliminare qualsiasi sporto, spaccagoccia e giuntura siliconica, il muro esternamente è stato stilato a mano come una normale parete in mattoni, anche in prossimitĂ delle tavelle in vetro, mantenendo un effetto complanare tra i due materiali.Â
I confessionali tra acustica e arte. I 5 nuovi confessionali si configurano come un volume materico rivestito in pannelli di legno di tiglio massello dello spessore di 25 mm, uno diverso dallâaltro, ancorati a una struttura secondaria in arcarecci di legno che a loro volta sono fissati alla scatola strutturale dei confessionali. Questa struttura è costituita da un pacchetto appositamente progettato in multistrato di abete, compensato marino, materassino acustico in gomma naturale e sughero, il tutto per uno spessore complessivo di 17 cm.
Questa soluzione ha consentito di ottenere ambienti interni perfettamente insonorizzati e isolati da e verso lâesterno, garantendo la massima privacy ai fedeli. La sezione tronco conica dei singoli confessionali è stata ideata per garantire una perfetta illuminazione naturale dallâalto, controllata da una pellicola fotosensibile che opacizza la luce incidente solo a certe angolazioni (regime estivo) in modo da evitare lâeffetto di abbagliamento dallâinterno dei confessionali. Questa morfologia interna garantisce anche una diffusione sonora verticale che, grazie al rivestimento microforato dei pannelli lignei interni, abbatte ulteriormente le onde acustiche interne. I confessionali sono stati modellati al computer in 3d, pre assemblati in fabbrica, collaudati rispetto alla capacitĂ fonoisolante e successivamente muntati in cantiere.
Il rivestimento in pannelli di legno di tiglio lavorati a sgorbia è stato realizzato da un artista erede dellâantica tradizione scultorea di Ortisei la facciata nord, affacciata verso la navata centrale del Santuario, ospita una scultura ideata per emergere in modo spontaneo dalla texture dei pannelli, questa scultura è stata completata, come del resto tutta la texture esterna in legno di tiglio, con una lavorazione artigianale in loco, realizzata a pannelli completamente installati, come se lâintero volume dei confessionali fosse una enorme scultura lignea libera nello spazio.
Il chiostro esterno ripavimentato e illuminato a led. Lâantico chiostro è stato completamente ricostituito facendo riferimento ad alcuni disegni risalenti agli anni â40 del secolo scorso, periodo in cui la tessitura delle pavimentazioni e gli spazi esterni del chiostro erano ancora conservati pur se pesantemente degradati. Lâintervento principale ha riguardato la completa ripavimentazione degli spazi esterni attraverso la combinazione di una giacitura perimetrale in travertino spazzolato e bocciardato unita a una parte centrale in mattoni a vista posati a schiena dâasino.
Il sistema d’illuminazione architettonica led di questo spazio esterno è stato realizzato con punti luce a incasso a livello del pavimento in travertino, e allâinterno delle modanature in acciaio brunito che segnano gli ingressi. In tal modo il fascio luminoso agisce sempre in modo indiretto sulle superfici circostanti, generando unâilluminazione morbida e diffusa in qualsiasi condizione ambientale. La gestione delle acque meteoriche è stata particolarmente curata attraverso un sistema di pendenze confluenti su un sistema di canalette realizzate su misura sempre in travertino, confluenti in un nuovo sistema di drenaggio totalmente rinnovato. Lâintervento ha poi previsto la realizzazione di un sistema di arredo esterno caratterizzato dalla combinazione di rivestimenti in acciaio brunito realizzati su misura, accostati a pareti in mattoni a vista, in modo da generare contrappunti materici significativi in particolare allâingresso del chiostro e in adiacenza alla parete esterna sud dellâadiacente Santuario.
Impianti | Climatizzazione modulare. Da un punto di vista impiantistico lâintervento è stato ideato per essere completamente autonomo rispetto allâintero compendio e per garantire modularitĂ nella climatizzazione estiva e invernale ai singoli confessionali e alla nuova aula della penitenzieria. Il sistema di climatizzazione è stato realizzato attraverso un impianto a pompa di calore aria/aria con una modulazione di temperatura, umiditĂ e flusso di ricircolo modulabili per ogni singolo confessionale. La canalizzazione delle tubazioni necessarie per realizzare questa soluzione è stato uno degli interventi piĂš complessi dellâintero cantiere, dovendo realizzare degli appositi cavedi tecnici in unâintercapedine che attraversa la porzione di vecchi solai non soggetti a demolizione e allineando nel contempo questi cavedi con lâingombro previsto dal volume dei confessionali. Il sistema di riscaldamento della nuova aula della penitenzieria è integrato da un impianto a pavimento a basso spessore (45mm).
Vetrate | Il ruolo dellâilluminazione naturale. Lâutilizzo dellâilluminazione naturale è stato fin da subito un tema cruciale del progetto. Se da un lato la soluzione tecnica giĂ descritta delle tavelle in vetro genera un effetto scenico allâinterno dellâaula principale, dallâlatro lâutilizzo delle due ampie vetrate e dei lucernai in copertura genera un percorso di luce indiretta che circonda e pervade lo spazio interno. Le vetrate di spessore complessivo pari a 52 mm in vetro extra chiaro basso emissivo sono state messe in opera con sistemi idraulici di precisione micrometrica, dovendo sostanzialmente aderire a gole appositamente studiate sulla parete in mattoni e a pavimento, in modo da ottenere lâeffetto visivo di finitura a filo tra tali superfici e le vetrate, facendo scomparire completamente lâinfisso. La vetrata principale è costituita da un vetro unico di 5,8 x 2 m, il cui montaggio ha richiesto da solo unâintera giornata di lavoro del team di montaggio, coordinato da un tecnico dotato di stazione laser per posizionare correttamente lâelemento in rapporto alle gole predisposte sulla parete in mattoni e a pavimento. Tutte le vetrate apribili sono motorizzate e comandabili sia in locale sia da remoto attraverso il pannello domotico appositamente integrato allâimpiantistica del Santuario.
Chi ha fatto cosa
Oggetto: Restauro e adeguamento funzionale della Penitenzieria e dellâantico Chiostro dei Santuari Antoniani di Camposampiero
Luogo: Camposampiero, Padova
Committente: Collegio Antoniano delle Missioni Estere dei Frati Minori Conventuali, Padre Oliviero Svanera
Sup. coperta: 200 mq circa oltre al chiostro esterno
Importo complessivo dellâopera: 500.000 euro
Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori: arch. Michele Sbrissa
Direzione cantiere: arch. Marco Visentin
Collaborazione alla progettazione architettonica: arch. Anna Agostini
Consulente alla progettazione: arch. Andrea Bressan
Progetto strutture: ing. Steven Gallina
Progetto impianti: perito industriale, Enrico Dal Bello
Sicurezza: arch. Federico Marcato
General contractor: Visentin Costruzioni srl
Impianti elettrici e automazioni: Eletech srl
Impianti meccanici: Gsc Termoidraulica snc
Arredi sacri: La Nova sas
Strutture in X-Lam: Artuso Legnami srl
Carpenterie speciali: Officina Baggio snc
Rivestimenti esterni: Mr Brick srl
Rivestimenti e pavimentazioni in marmo: Esedra srl
Rivestimenti artistici in legno: Flavio Senoner
Vetrate artistiche: Cristian Trivellato
Intervento realizzato con il contributo di: Regione Veneto, Psr Veneto 2007-2013 â Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale; Fondazione Cariparo; Comune di Camposampiero
Fotografie: Matthaeus Kostner, Giancarlo Baggio.
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