Expo Milano 2015 ha chiuso ufficialmente i battenti e la grande manifestazione espositiva passa dunque dalle pagine della cronaca a quella della storia dei grandi eventi. Ci piace celebrare la chiusura di Expo parlando di un’azienda che, con la sua produzione, è stata tra i protagonisti dell’evento espositivo: stiamo parlando di Bossong >> e degli ancoranti installati nei cantieri dei vari padiglioni.
Proprio accanto al padiglione Italia (uno dei padiglioni maggiormente visitati e tra i motivi d’orgoglio italiano in tema d’innovazione tecnologica-costruttiva) abbiamo incontrato lo staff manageriale e tecnico di Bossong rappresentato da:
Andrea Taddei, amministratore delegato
Michele Taddei, direttore commerciale
Aurelio Ambrosini, responsabile vendite Nord Italia
Giovanni Pinna, responsabile vendite CentroSud Italia
Fabio Cardani, export area manager
Valerio Ruggeri, responsabile Ufficio Tecnico
che ci hanno illustrato la sperimentazione condotta dall’azienda in tema di applicazione di prodotti di fissaggio chimico in particolari situazioni, in ambienti difficili considerati “condizioni estreme”.
Quello dell’azienda tedesca, che dal dopoguerra ha prodotto chiodi e chiodatrici per fissaggio a sparo e che nel 1962 ha iniziato la produzione di ancoranti meccanici, è stato uno sviluppo continuo grazie all’attenzione alle esigenze del mercato delle costruzioni e all’intuizione del fondatore italiano Luciano Taddei (genitore di Andrea e Michele) che ha fatto della ricerca e della produzione delle resine per il fissaggio, negli anni ’90, il core business dell’azienda.
ANCORAGGI IN ZONA SISMICA
Come hanno illustrato a piĂš riprese Michele Taddei e l’ing. Valerio Ruggeri, le metodologie di progettazione sismica hanno acquisito negli ultimi anni sempre piĂš importanza non solo per le aree a elevata sismicitĂ quali Stati Uniti (costa ovest) e Giappone, ma anche per i territori europei che negli ultimi 30 anni hanno registrato diversi terremoti di magnitudo superiore a 5. In riferimento alla sismicitĂ europea, la maggior parte dei paesi richiede una progettazione sismica specifica e cosĂŹ sono stati autorizzati studi di approfondimento per la tutela del profilo economico sociale e della sicurezza. Al tema della salvaguardia della vita, nel caso degli edifici architettonici e industriali è stato associato quindi il tema della salvaguardia del valore monumentale oltre a quello di attrezzature, lavorati e semilavorati stoccati nei magazzini e, soprattutto, della continuitĂ operativa delle aziende. Una corretta progettazione in condizioni sismiche considera come il materiale base risponde durante il terremoto e conseguentemente la struttura subirĂ spostamenti e quindi deformazioni nei suoi elementi costitutivi che, a loro volta, causano lâapertura di fessure negli elementi in calcestruzzo. Per questo motivo tutti gli ancoranti destinati a trasferire carichi sismici devono essere idonei per l’impiego in calcestruzzo fessurato e la loro progettazione deve essere basata sullâassunzione che le fessure nel materiale base abbiano cicli di apertura e chiusura per la durata del sisma. Questa problematica, di grande interesse a livello europeo, è stata affrontata in maniera sistematica dallâEota (European organisation for technical approvals), incaricata dalla Commissione Europea per definire una nuova procedura di test e per stabilire lâidoneitĂ degli ancoranti post-installati sotto azione sismica.
La linea guida europea. A oggi, dopo 5 anni di collaborazione tra multinazionali, esperti europei in azioni sismiche, aziende piccole/medie impegnate fianco a fianco con Ecap (European consortium of anchors producers) e Politecnico di Milano, la linea guida europea è arrivata alla sua forma finale con ambiti dâapplicazione sia strutturale sia non strutturale. Si tratta di test e criteri di verifica adeguati che sono necessari per la corretta valutazione delle prestazioni di un ancorante sottoposto ad azioni sismiche e solo gli ancoranti certificati sulla base di questi requisiti sono adatti per connessioni rilevanti per la sicurezza. Gli ancoranti soggetti a questa nuova procedura di certificazione devono comprendere nellâEta tutti i dati tecnici necessari, sia in termini di carico che di spostamento, in accordo alla linea guida Etag 001 â Annex E. LâidoneitĂ al carico sismico è classificata secondo due protocolli di prova, individuati in funzione della sismicitĂ dellâarea e della classe dâimportanza dellâedificio su cui operare. Si distinguono in:
– categoria sismica C1: adatta solo per impieghi non strutturali con livelli di bassa sismicitĂ
– categoria sismica C2: adatta per impieghi strutturali e non strutturali e per tutti i livelli di sismicitĂ .
Protocollo piĂš severo per la categoria sismica C2. Il protocollo di prova C1 riprende interamente quanto proposto dalla normativa statunitense Aci355-2 e prevede 10 test con simulazione sismica a trazione e a taglio per ogni diametro dellâancorante di cui si vuole ottenere la qualifica. Invece, la categoria sismica C2 comporta un protocollo piĂš severo che prevede un minimo di 30 test per diametro e, oltre alla ciclicitĂ del carico, si prende in considerazione anche la variabilitĂ di apertura della fessura fino a unâampiezza massima di 0,8 mm simulando lâinversione del momento attraverso la compressione attiva del calcestruzzo intorno allâancoraggio. LâItalia ricade quasi completamente in categoria C2.
EPOXYÂ 21
Bossong ha attuato, secondo i criteri dellâEtag-001 Annex E, la qualifica europea dellâancorante chimico Epoxy 21 in zona sismica in categoria C2. Il prodotto è quindi idoneo per applicazioni strutturali e per tutti i livelli di sismicitĂ . Inoltre Epoxy 21 è uno dei migliori ancoranti chimici presenti sul mercato europeo con doppia certificazione europea. Ă costituito da una resina epossidica Bossong bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per impieghi su calcestruzzo, muratura piena e legno. Ă adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando lâeffetto delle correnti vaganti. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilitĂ di penetrazione nelle porositĂ e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante lâinstallazione. La resina e lâindurente si miscelano solo durante lâestrusione mediante il passaggio del prodotto nellâapposito miscelatore e non necessita di pre-miscelazione.
V-PLUS
Unâaltra resina oggetto dellâancoraggio estremo è V-Plus, un prodotto vinilestere senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno.
Il prodotto è omologato per fissaggi con profonditĂ variabile di ancoraggio, per dare al progettista unâelevata flessibilitĂ .
La versione Jumbo da 825 ml omologata è ideale per grandi lavori con possibilità di utilizzo del prodotto in calcestruzzo asciutto, umido e foro allagato (foro allagato qualificato solo per barre filettate).
La reazione dâindurimento del prodotto avviene anche in presenza di acqua. La qualifica Voc è in accordo al decreto francese n. 2011-321 e in conformitĂ alla norma Iso 16000.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) lâutilizzo è possibile anche in ambienti chiusi. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilitĂ di penetrazione nelle porositĂ e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante lâinstallazione.
La resina e lâindurente si miscelano solo durante lâestrusione mediante il passaggio del prodotto nellâapposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione. Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
V-Plus versione Tropical in grado di lavorare ad altissime temperature fino a +50°C. Questa resina ha ottenuto un Eta-09/0140 opzione 7 per calcestruzzo non fessurato e opzione 1 per installazione in calcestruzzo fessurato per barre filettate standard ma anche Eta-09/0246 per barre ad aderenza migliorata per connessioni post-installate in calcestruzzo armato.
V-Plus versione Winter con doppia certificazione Eta-CE è una formulazione speciale per applicazioni nel periodo invernale fino a -20°C di temperatura ambiente con tempi di posa in opera ridotti anche a basse temperature.Â
Entrambi gli ancoraggi V-Plus ed Epoxy21 sono stati testati per fissaggi Underwater (sottomarini) certificati con prove di estrazione in situ con unâequipe specializzati per lavori in ambiente marino e portuale a Marsiglia. Lâoggetto del test sottomarino è stata la verifica della possibilitĂ di garanzia delle performance di tenuta chimica in ambiente subacqueo di alcune cartucce di resina Bossong vinilestere ed epossidica. La procedura di posa è stata effettuata in collaborazione con societĂ che effettuano lavorazioni sottomarine integrando le loro esigenze a quelle della normativa Etag per ancoraggi in ambiente secco, umido e con foro allagato. I test sono stati condotti presso l’Istituto nazionale della subacquea professionale di Marsiglia per beneficiare delle risorse, le capacitĂ e le competenze della Inpp. Anche lâaspetto della perforazione subacquea è stato affrontato e studiato al fine dâinserirlo nelle procedure di prova con tutte le specifiche del caso.
Il principio fondamentale del test è stata la convalida della procedura dâinstallazione e lâottimizzazione del tempo di esposizione per le procedure dâimpostazione identificando lâhardware appropriato. Sono stati raccolti dati base per confrontarli con i dati di configurazione standard esposti nellâEta (European technical assessment, valutazione tecnica europea). Alla fine si è riusciti a redigere un protocollo di prova per fissaggio di resine in ambiente subacqueo con prove di pull-out che hanno dato ottimi risultati.